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Il Centro diurno per giovani disabili L’Aurora apre le sue porte

A Gozzano inaugurato, sabato 20 ottobre, l’innovativo spazio ideato, progettato e gestito da Anffas Onlus Borgomanero

Gozzano - A quasi due anni dall’apertura del cantiere (datata gennaio 2017) e in tempi di lavoro pienamente rispettati, il Centro diurno per giovani disabili “L’Aurora” apre le sue porte a Gozzano (Novara) in via per Auzate, 1. Il Centro, risultato d’azione di un progetto vincitore degli Emblematici Maggiori di Fondazione Cariplo nel 2015 e gestito da Anffas Onlus Borgomanero, nasce per creare uno “spazio di vita possibile” per i giovani disabili e per le loro famiglie, proponendo un modello d’interdipendenza positiva indirizzato, in modo specifico, ad adolescenti e giovani con disabilità, anche importante.

Gli anni successivi alla scuola risultano molto complicati per le famiglie dei ragazzi con disabilità che si trovano costrette ad un sostanziale cambiamento di vita. La solitudine e la difficoltà d’inserimento lavorativo conducono ad un’estrema fragilità emotiva e ad un profondo sentimento d’esclusione sociale, dovuto anche alla difficoltà di trovare figure professionali capaci a seguire i figli nella crescita. Nasce, quindi, la necessità di luoghi, progettazioni e orientamenti univoci, dove il minore e la sua famiglia possano trovare personale qualificato per ascoltarne i bisogni e per proporre interventi non solo riabilitativi ma anche funzionali, emotivi ed affettivi. Anffas Onlus Borgomanero gestisce tre Centri diurni sul territorio del Ciss (Consorzio Intercomunale Per La Gestione Dei Servizi Socio Assistenziali) di Borgomanero per un totale di 40 persone ed è proprio da questa esperienza che nasce il pensiero di progettare servizi per rispondere a bisogni differenziati e in evoluzione. “L’Aurora” nasce per questo: per essere un centro con spazi di cura e riabilitazione differenziati, spazi di espressione della creatività, spazi dedicati all’accoglienza e all’ascolto delle famiglie. Un luogo dove giovani e famiglie possano essere soggetti attivi del proprio cambiamento. Il Centro, pensato per ospitare circa una ventina di persone, si pone l’obiettivo di fornire gli strumenti necessari per scelte future consapevoli, puntando al benessere collettivo e ad una qualità di vita adeguata. “L’Aurora” e la sua equipe psico educativa s’inseriscono, infatti, in maniera incisiva ma in costante sinergia con i servizi che operano con la disabilità fin dai primi anni di vita, nell’assetto locale dei servizi diurni oggi presenti sul territorio Novarese, introducendo, a livello strutturale e funzionale, una nuova modalità operativa specificamente dedicata al target adolescenziale.

Un progetto ambizioso, certo, ma necessario per attuare quel cambiamento utile a restituire la giusta prospettiva all’esistenza di tutti. Un sogno che, oggi, finalmente, diventa realtà grazie ad una condivisione stupefacente dell’obiettivo, da parte di tanti. “Realizzare “L’Aurora” – spiegano la Direttrice di Anffas Onlus Borgomanero Laura Lazzarotto e il Presidente Fiorenzo Agazzini – significa essere riusciti, prima di tutto, a fare squadra e condividere. Le vittorie, certo, ma anche i momenti di sconforto che in un percorso così lungo e impegnativo, non sono mancati. Ci siamo messi in gioco, cercando la collaborazione da parte di tanti; consapevoli che da soli non si raggiungono mete lontane. Le istituzioni, i servizi, i familiari, gli operatori, i donatori, i progettisti - fornitori; tutti hanno partecipato, passo a passo, alla costruzione di questo Centro che, a lungo, è stato un desiderio e oggi è reale. Abbiamo voluto fortemente un cambio di prospettiva, la possibilità di dimostrare che lavorare per la disabilità non è solo un problema di costi, ma comporta la sfida di mettere insieme competenze e risorse diverse per provare, in tempi difficili, a costruire nuovi percorsi di cura e inclusione”.

“L’Aurora” nasce grazie all’impegno di tanti. In primis, sicuramente di Anffas Onlus Borgomanero che non solo ha ideato questo “spazio di vita possibile” ma ha lavorato, senza sosta, per quasi tre anni, per renderlo una realtà. Il risultato, però, non sarebbe stato raggiunto senza il contributo di diversi soggetti: enti, fondazioni, aziende, operatori, famiglie, singoli che hanno donato denaro ma anche tempo, competenze, saperi, affetto ed empatia. Per la realizzazione de “L’Aurora” sono stati spesi circa 729 mila euro: da aggiungere al contributo di partenza di Fondazione Cariplo di 322 mila euro e a quelli di altri enti, Anffas Onlus Borgomanero è riuscita nell’impresa di raccogliere 137 mila euro attraverso bandi vinti, eventi di promozione e raccolta fondi, relazioni intessute con donatori grandi, medi e piccoli e donazioni di materiali come quella di IKEA Italia.

“Sicuramente vedere imprenditori ed aziende – commenta la Direttrice di Anffas Onlus Borgomanero Laura Lazzarotto – tra cui un nome importante come IKEA Italia (che per la prima volta ha scelto di sostenere un progetto nel Novarese) interessarsi al progetto, ci ha dato molta forza. E’ importante che anche nei centri in cui ci siano dei bisogni speciali, l’arredo rispecchi quanto più possibile l’ambiente casalingo, allontanando l’idea di luoghi tristi e ospedalizzati. IKEA, grazie al suo design democratico e alla portata di tutti, si è rivelata un’ottima scelta. IKEA Italia ha inviato i suoi arredatori che hanno studiato il nostro progetto e visitato il cantiere e, condividendo i valori che il progetto esprime, ha scelto di donare arredi e accessori oltre alla consulenza per i colori, effettuata dai suoi tecnici”.

MA IKEA Italia non è stata la sola. Tanto che, su una parete de “L’Aurora” campeggiano le targhe con i nomi di chi ha reso possibile, fino ad ora, quest’avventura. Oltre a Fondazione Cariplo, Fondazione Comunità Novarese Onlus e Fondazione CRT e poi ancora Gianni Floriani, IKEA Italia, Fondo Vittoria e Guido Ponti, Lions Club Borgomanero Host , Stefano Sacco, Caleffi Spa, Lions Club Borgomanero Cusio, Giuseppe Crevacore, EdilVeruno, Idral Spa, Elettro Borgo Srl, Snbmetal , Floricoltura Dido’ e tutti quelli che ci hanno creduto. E le pareti sono numerose e “ancora bianche”.

“Sono davvero molte le persone da ringraziare – chiude Lazzarotto – ed è stato bellissimo toccare con mano quanta attenzione abbia dimostrato la comunità. Ci siamo proposti con trasparenza e semplicità, raccontando di noi e abbiamo ottenuto molto. Il nostro Presidente Fiorenzo Agazzini e il Consiglio Direttivo di Anffas hanno saputo essere il tramite giusto verso chi non vive, in prima persona, l’esperienza di un figlio disabile: sono persone meravigliose ed è a loro che i donatori più sensibili non hanno saputo dire di no. E poi tante persone che non hanno donato solo materialmente ma che ci hanno aiutato con le proprie competenze e abilità, con il loro affetto. Oggi è solo l’inizio, lo sappiamo bene, ma essere giunti già fino a qui è un traguardo. Non dimenticheremo nulla di questi anni, anzi, ne faremo tesoro affinché gli sforzi di tutti abbiano il valore che meritano. Ci piace ripetere una frase di Walt Disney che ci ha accompagnati in questi mese e che recita “SE PUOI SOGNARLO, PUOI FARLO”; oggi sentiamo di avercela fatta”.