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E’ tempo di FuoriMenu

Nuovi spazi per le Cucine Didattiche e un Centro Polifunzionale “per imparare a fare” alla Cascina Spazzacamini di Prato Sesia
foto di Francesco Lillo

Prato Sesia - S’intitola “FuoriMenu”, il nuovo maxi progetto promosso da Anffas onlus Valsesia e vincitore di un Bando Emblematico di Fondazione Cariplo, che prevede la realizzazione di laboratori di ergoterapia e cucine didattiche per persone con disabilità. Il progetto nasce da un’analisi dei bisogni del territorio che rileva come, persone giovani (16-30 anni) con disabilità medio lieve, una volta terminato il percorso scolastico e non avendo a disposizione risorse per l’inserimento lavorativo, abbiano grosse difficoltà a trovare forme di attività che li gratifichino e offrano loro un contesto di scambio; riducendosi, quindi, a contare unicamente sulla famiglia.

“FuoriMenu” prevede la realizzazione di laboratori abilitanti di ergoterapia e di cucine didattiche situate in locali “ad hoc” oggi in fase di costruzione nella Cascina degli Spazzacamini, sede di Anffas Valsesia nella frazione Cà Bianca a Prato Sesia, che possano includere giovani adulti disabili, limitando le situazioni di isolamento.

Anffas onlus Valsesia, attualmente, gestisce una Raf di tipo B e un centro diurno per disabili nella cascina all’interno del parco del Sesia. La struttura si trova in un contesto agricolo con grande disponibilità di spazi ma ancora isolata dal contesto sociale quindi l’obiettivo è quello di ristrutturare parte della Cascina per costruire il Centro Polifunzionale che sarà il contenitore, fisico e progettuale, in cui le cucine didattiche saranno inserite.  

“I laboratori legati alla cucina e alla ristorazione sono quelli più generativi di buone prassi – spiega la direttrice di Anffas Valsesia Laura Lazzarotto - perché il contatto, la collaborazione e la condivisione delle varie fasi di lavoro sanno mettere in evidenza abilità e capacità e fanno da stimolo alla crescita di una coscienza civica maggiormente rivolta ad un’effettiva inclusione e non al pietismo e all’assistenzialismo”.

“FuoriMenu” nasce grazie alla collaborazione tra Anffas Valsesia, i Servizi Sociali dell’Ente Gestore Casa di Gattinara e l’Istituto Alberghiero “G. Pastore” con sedi a Varallo Sesia e Gattinara: ha ottenuto il riconoscimento e il finanziamento della Regione Piemonte, di Fondazione CRT e di Fondazione Cassa di risparmio di Vercelli.

Attualmente la rete dei partner di progetto ha incluso anche i servizi sociali dell’Unione Montana Valsesia con l’obiettivo di mettere a sistema questo primo tassello di un vero e proprio Centro Polivalente rivolto alla disabilità medio lieve che funga da punto di riferimento per i bisogni del territorio e che metta a sistema tutte le piccole esperienze finora sperimentate.

“I destinatari del laboratorio – continua Laura Lazzarotto - saranno individuati attraverso il lavoro dell’équipe integrata (costituita dalle figure tecniche dei partner di progetto) tra gli alunni della scuola e le persone giovani disabili del territorio che, per i più svariati motivi, si trovano in una situazione d’isolamento e inattività al termine del ciclo di studi”.

Al fianco di quello delle Cucine Didattiche (circa 40 i partecipanti attesi), nell’ottica del Centro Polifunzionale, sarà avviato un laboratorio di acquisizione di competenze grafiche-espressive per la realizzazione di materiale di sensibilizzazione sul progetto e anche di un vero e proprio “magazine”. La contiguità al centro diurno di Cascina Spazzacamini lascia aperte possibilità di contaminazione e scambio che possono ravvivare un ambiente in questo momento poco interconnesso con il contesto sociale in cui è inserito, immaginando per il futuro, una serie di attività del “fare” che coinvolgano, in momenti e spazi differenti, una molteplicità di persone.

L’intervento di ristrutturazione che prevede la cucina e la sala polivalente, terminerà nel maggio del 2020; nel frattempo, il progetto sarà proposto e fatto conoscere al territorio così da coinvolgere non solo le famiglie ma anche possibili volontari.

“FuoriMenu, tra i suoi tanti valori – conclude Lazzarotto – ha quello di interessare persone non necessariamente contigue al mondo disabilità così da ampliare la partecipazione attiva. Abbiamo attribuito questo nome al progetto perché ci sembra perfetto per simboleggiarne la novità e la capacità di portare effettivi cambiamenti ad una situazione, un “menu” appunto, che è la stessa da troppo tempo. Troviamo sia fondamentale il messaggio culturale che sta alla base dell’idea e che vuole diffondere un tipo di progettualità improntata ad una relazione autentica con le persone disabili che sono, in primo luogo appunto, persone. E questo non bisogna dimenticarlo mai”.