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16 maggio, giornata Internazionale contro l’elettroshock

Novara - Il 16 maggio è la Giornata Internazionale contro l’elettroshock, una pratica poco conosciuta, purtroppo ancora utilizzata e che causa gravi danni al cervello di una persona. L’obiettivo per cui è nata questa iniziativa è informare le persone di quanto la terapia elettroconvulsiva (TEC) sia dannosa e attraverso la rete sociale far sì che non sia più tollerato come metodo “curativo”. Non si può combattere, abbattere pregiudizi o semplicemente cambiare qualcosa se non lo si conosce. Moltissime persone non sanno cosa sia la TEC o che danni provochi un elettroshock. Altrettante persone non sanno che viene ancora utilizzato nonostante i pareri di prestigiosi medici affermino che può persino portare alla morte. Per la Giornata Internazionale contro l’elettroshock vogliamo sensibilizzare la comunità su questa pratica barbara che toglie alle persone tutti i diritti e li getta in un incubo nero da cui difficilmente riusciranno ad uscire.

Un po’ di storia

La terapia elettroconvulsiva (ETC) o più brevemente l’elettroshock furono ispirati da un macello di Roma. Negli anni Trenta del secolo scorso il direttore del Dipartimento delle Malattie mentali e Neurologiche dell’Università di Roma, Ugo Cerletti, iniziò a fare delle sperimentazioni sui cani. Era una pratica davvero orribile nella quale metteva un elettrodo sul muso di questi poveri animali divenuti cavie, e uno nell’ano per poi sottoporli ad una scarica elettrica. Metà degli animali sottoposti a questa procedura morì per arresto cardiaco. Nel 1938, Cerletti sperimentò l’elettroshock collocando gli elettrodi alla testa, dopo aver osservato in un macello romano come i maiali erano tramortiti con shock elettrico per renderli più docili prima di ucciderli. Da questo a pensare di trasformarlo in una terapia per gli esseri umani il passo fu breve. Fu lui stesso a scrivere: “Se non ci fosse stata questa circostanza fortuita e fortunata del macello l’ETC non sarebbe nato”. La prima cavia, ma chiamiamola pure vittima, era un carcerato, che fu sottoposto alla terapia senza essere consenziente. Alla prima scarica ne seguì una seconda a più alto voltaggio.

Uno dei più appassionati e grandi sostenitori di questa pratica brutale fu lo psichiatra tedesco Lothar B. Kalinowsky, studente del Cerletti, che arrivò a sviluppare un apparecchio per l’elettroshock. In seguito, ne introdusse l’uso in Francia, Olanda e Inghilterra, di seguito anche negli USA. Dal 1940 l’ETC era utilizzato a livello internazionale. La scarica elettrica di un elettroshock può arrivare fino a 460 Volt, ben più potente della scossa che prendi se tocchi una normale presa elettrica.

Purtroppo, si basava su studi e teorie che non avevano alcuna base scientifica, tanto che il neurologo John Friedberg scrisse sul Psychology Today che “è inefficace e chiaramente dannoso. Causa danni cerebrali che si manifestano in maniera grave e spesso crea perenne perdita di memoria, incapacità di apprendimento e disorientamento spazio-temporale”.

Questo però non impedì al mondo di utilizzarlo su persone che secondo gli psichiatri soffrivano di depressione o di altre malattie mentali. Ogni anno un milione di persone vengono sottoposte all’ETC, di queste ne muoiono centinaia. Sensibilizzare la popolazione contro questa barbarie è uno degli scopi principali del CCHR, Citizens Commission on Human Rights, ente non a scopo di lucro che vigila sulla salute mentale dell’umanità. Il CCHR è stato co-fondato nel 1969 dalla Chiesa di Scientology e dal Professore Emerito di Psichiatria, dott. Thomas Szasz, ai tempi in cui i pazienti venivano rinchiusi in istituti e privati di tutti i loro diritti costituzionali, civili e umani. Oggi, nonostante sia chiaro che distrugga la mente viene ancora impiegato e spesso suggerito come pratica e terapia di guarigione. Cosa che assolutamente non fa. L’ETC è una tortura che distrugge la mente, il cervello, la personalità e crea zombie. 

Nel 2003 la U.S. Mental Health Foundation ECT Fact Sheet scrisse. “Lo shock (ndr elettrico) causa danni cerebrali, perdita della memoria, disorientamento creato dall’inganno che i problemi sono spariti…” mentre lo psichiatra texano Colin Ross, dichiarò: “Vi è un danno cerebrale notevole, vi è perdita di memoria, l’indice di mortalità sale, l’indice dei suicidi non scende, vi sono molti effetti collaterali."

Maggiori informazioni si possono trovare nel sito internazionale del CCHR https://www.cchr.org/. Guardare questo video https://www.ccdu.it/ban-ect/ farà avere una realtà su quanto succede e sui danni dell’elettroshock, ma è consigliato solamente a persone che sono in grado di affrontare immagini crude e piene di dolore e brutalità. 

Lunedì 16 maggio alle ore 20:30 presso la Chiesa di Scientology di Novara, verrà trasmesso il documentario “Terapia o Tortura? La Verità sull’Elettroshock”. L’ingresso è libero e gratuito. #BanEct

Info: Affari Pubblici, Chiesa di Scientology di Novara, via G. Visconti 1,  Novara.