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Caro energia: il punto di Federconsumatori

"Non solo rincari, a peggiorare la situazione delle famiglie contribuiscono i comportamenti scorretti e illegittimi dei venditori". "Nell’autunno-inverno 2022-23 le famiglie pagheranno caro il risaldamento: dal gas al pellet, gli aumenti variano dal +49% al +99%"

Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Federconsumatori: "Nel Paese e soprattutto nelle tribune elettorali il tema dell’energia è al centro del dibattito. Tra differenziazione degli approvvigionamenti, tetti al prezzo e agli aumenti, disgiunzione del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas, le proposte oggetto di campagna elettorale sono molte, più o meno condivisibili. In particolare, l’ipotesi di scollegare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas fa parte, da tempo, delle proposte che abbiamo avanzato al Governo e della piattaforma unitaria delle Associazioni dei consumatori. Questa propone l’adozione della media ponderata  dei costi di approvvigionamento delle diverse fonti per la determinazione del prezzo medio nazionale sul mercato tutelato dell’energia, il quale va ulteriormente prorogato rispetto alle prossime scadenze. Ben venga, anche, l’applicazione di un tetto agli aumenti dei prezzi dell’energia, che stanno diventando proibitivi per le famiglie e per le imprese, e il rafforzamento delle misure di sostegno ai soggetti deboli, insieme all’ estensione della platea dei beneficiari. In quest’ottica auspichiamo un intervento rapido da parte del Governo: ci troviamo in una fase in cui, piuttosto che fare a gara per rivendicare la paternità delle diverse proposte, è opportuno agire per il bene del Paese, attraverso misure che non si limitino più ad avere carattere emergenziale ma che siano strutturali, in grado di fronteggiare una crisi che non si prevede di breve periodo. Oltre a ciò, è indispensabile che l’ARERA e AGCM intervengano per regolare un mercato interno ancora troppo caratterizzato da scorrettezze e comportamenti illegittimi dei venditori di energia, che si stanno approfittando della situazione di difficoltà ed incertezza delle famiglie: a questo risponde l’adozione di un vero e proprio albo dei fornitori, che sappia accreditare i soggetti in possesso di validi requisiti tecnici, finanziari, industriali e commerciali e inibire l’attività di chi, invece, non li possiede. L’art. 3 del Decreto Aiuti bis prevede, infatti, che fino alla prossima primavera le aziende fornitrici di gas e luce non potranno aumentare i costi delle nostre bollette, nemmeno utilizzando la scappatoia del diritto di recesso. Nonostante ciò, alcune società, ignorando il divieto imposto, stanno continuando a proporre modifiche contrattuali in modo del tutto arbitrario ed illegittimo: sono numerosi i consumatori che ci stando segnalando i tentativi di contatto, sia telefonico che online, da parte di alcune aziende fornitrici. Ma vi è di più: a coloro che hanno un contratto in scadenza entro settembre 2022, le modifiche unilaterali vengono “camuffate” come proposta di rinnovo dell’offerta in scadenza, di fatto mettendo in atto un goffo tentativo di eludere la normativa in vigore. Monitoreremo attentamente questi fenomeni e siamo pronti a raccogliere tutte le segnalazioni che gli utenti ci invieranno, al fine di intraprendere ogni azione necessaria a tutelare i diritti degli utenti. Invitiamo tutti i cittadini a rivolgersi ai nostri sportelli, presenti su tutto il territorio nazionale, per ricevere informazioni e/o assistenza in merito".

In un'altra nota di Federconsumatori Novara si legge: "Sarà un autunno difficile, pieno di rincari e rinunce per le famiglie: uno dei fronti “più caldi” sarà proprio il riscaldamento. Gas, gasolio riscaldamento, pellet: qualunque sia la tipologia di alimentazione della caldaia utilizzata, gli aumenti saranno salatissimi. Federconsumatori ha effettuato uno studio sui costi che le famiglie dovranno sostenere per il riscaldamento nell’autunno-inverno 2022-2023. Gli aumenti variano dal +49% per il gasolio riscaldamento, al +62% per il gas in regime di maggior tutela, al +99% per il pellet. Nel dettaglio, per scaldare un appartamento di 100 metri quadri: Gas metano - Stando all’ultimo aggiornamento delle tariffe del gas da parte di Arera, ad oggi (III trimestre 2022 su III trimestre 2021) l’incremento del costo del gas è pari al +46%. Prevediamo, visto l’andamento dei mercati, che sulla bolletta relativa al riscaldamento, vi sarà un incremento complessivo del +62%, con una spesa di 1.479 Euro nel 2022-2023, rispetto ai 912 Euro del 2021-2022. Gasolio riscaldamento - Nel caso il proprio impianto sia alimentato a gasolio (questa è la tipologia più diffusa di caldaie condominiali) la spesa ammonterà, quest’anno, a 2.309 Euro, il +49% rispetto al 2021-2022 (1.545 Euro annui). Pellet - Nel caso, invece, il proprio impianto sia alimentato da una caldaia a pellet, il rincaro sarà ancora più rilevante: il costo di un sacco da 15 kg di pellet è infatti raddoppiato rispetto allo scorso anno, passando da 5 Euro a 10 Euro. Per riscaldare la tipologia di appartamento preso in esame una famiglia spenderà, quindi, 1.333 Euro nel 2022-2023, il 99% in più rispetto ai 670 Euro del 2021-2022. Aumenti che si riverberano sui beni di largo consumo e che solo in parte sono giustificati dall’andamento inflattivo e dal conflitto in Ucraina: ecco perché chiediamo interventi immediati del Governo per sostenere famiglie e imprese e un piano capace di ridurre strutturalmente l'impatto delle attività finanziarie sui mercati all’ingrosso dell’energia, insieme con il rafforzamento dei poteri e del raggio di azione di Mr. Prezzi, anche attraverso appositi comitati territoriali di vigilanza, per contrastare ogni fenomeno speculativo".