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'DISTRAE' 300MILA EURO DALL'ENTE PARCO DEL TICINO E LAGO MAGGIORE: ARRESTATO RESPONSABILE DEL PERSONALE

Novara - A seguito di un’indagine preliminare condotta dalla Procura della Repubblica di Novara e dal Nucleo di Polizia Tributaria di Novara, finanzieri dello stesso Nucleohanno dato esecuzione, alcuni giorni orsono, ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Novara, dott. Gianfranco Pezone, nei confronti del responsabile pro-tempore del personale di un Ente Pubblico, ritenuto responsabile di peculato con induzione in errore a danno dell’Ente stesso. Si tratta di Antonio Ettore Benelli, 49enne nato a Milano e residente in Rivolta d’Adda (Cremona), il quale dovrà rispondere dell’accusa di aver approfittato del proprio ruolo di responsabile dei pagamenti delle retribuzioni del personale dell’Ente di Gestione della Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore per indurre in reiterate occasioni in errore i vertici dell’Ente sottoponendo alla loro firma mandati di pagamento con i quali, in realtà, venivano disposti bonifici bancari sul proprio conto corrente. Una metodologia criminosa tutto sommato semplice ma certamente efficace, tanto da consentire al Funzionario infedele di distrarre a proprio vantaggio, nel solo 2012, oltre 296.000 euro di denaro pubblico. Cifra che si riferisce allo stato provvisorio degli accertamenti.

Sono stati proprio i vertici dell’Ente pubblico, avente sede amministrativa in Cameri (No) - ed al quale sono affidati in gestione il Parco naturale del Ticino, il Parco naturale dei Lagoni di Mercurago, la Riserva naturale dei Canneti di Dormelletto, la Riserva naturale di Fondo Toce e la Riserva naturale di Bosco Solivo - ad accorgersi, a fronte di una verifica di cassa effettuata nel mese di agosto, dei numerosi ammanchi.

Di qui la segnalazione alla Procura di Novara, in esito alla quale il Sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Mara De Donà delegava alle Fiamme Gialle mirati accertamenti patrimoniali e bancari.

Le indagini consentivano ben presto di acclarare come il Benelli, duplicando illecitamente alcuni mandati di pagamento sottoposti poi fraudolentemente alla sottoscrizione dei propri dirigenti, avesse di fatto rimpinguato il proprio conto corrente di circa 300mila euro in pochi mesi. Denaro con il quale l’uomo - che nel mese di settembre non presta più servizio a seguito delle contestazioni mossegli dai vertici - sicuramente non esitava a godersi la vita, atteso che a fronte di tali illecite entrate sono state altresì accertate uscite - sempre dall’inizio del 2012 - per oltre 370.000 euro (di qui i sospetti su cifre certamente maggiori) frutto dell’emissione di  assegni per 219mila euro, prelevamenti per contanti per circa 98mila euro, bonifici per oltre 46mila euro, oltre a pagamenti con carte di credito e bollettini MAV. Un sistema collaudato che si è infine interrotto con la notifica, da parte degli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria, del provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari.

Gli accertamenti delle Fiamme Gialle proseguono - commenta il Comandante Provinciale delle Fiamme Gialle, Col. t. SFP Angelo Russo - anche al fine di verificare se il comportamento criminoso del Funzionario sia stato attuato anche negli anni precedenti, allorché l’indagato prestava analogo servizio presso un distinto Ente di Gestione Parchi. Peraltro, al fine di pervenire al recupero del denaro illecitamente sottratto alla collettività, è stata proposta all’Autorità Magistratuale l’adozione del provvedimento cautelare reale del sequestro delle proprietà immobiliari del reo, finalizzato alla confisca di un valore cd. “per equivalente” rispetto al profitto degli illeciti perpetrati”.