Share |

E' morto Renato Stella

Novara - Ha lottato sino all'ultimo, perché lui era così: non mollava un centimetro ed era sempre pronto quando c'era una battaglia da combattere. Lo aveva sempre fatto nella sua vita in famiglia come in quella pubblica da imprenditore. Renato Stella, 55 anni, lascia due figlie, una compagna e tantissime persone che nella 'sua' Novara gli volevano bene, perché lui era diretto, a volte sfacciato, e se aveva qualcosa da dirti non ci pensava un attimo. Ma aveva un cuore enorme e la capacità di tornare indietro sui suoi passi e di dire con un sorriso: "Amici come prima!"... Sempre in prima fila se c'era un progetto da appoggiare o finanziare (si pensi ai motoraduni Nrb) o a qualche proposta che potesse andare a vantaggio soprattutto dei più giovani. Perché lui i ragazzi li capiva al volo e con loro c'era una chimica tutta particolare, che gli creava quel rispetto che pochi altri avevano a Novara: "L'ha detto il Renato!"... e allora sai che potevi fidarti.

Innumerevoli le sue attività: dalle pompe funebri alla ristorazione, segno di una persona incapace di starsene con le mani in mano.

Ma quel che più ha colpito di lui sono stati gli ultimi giorni. Dato per morto già la scorsa settimana, con un 'post' frettolosamente uscito e poi rimosso sui 'social' per il suo ricovero al 'Maggiore', ha lottato come un guerriero sino all'ultimo e alla fine si è piegato a quella bestia che è il Covid19, del quale si era infettato e non poteva lottare ad armi pari, in quanto debilitato fisicamente per un precedente intervento chirurgico. Ma non ha perso la guerra: lo testimonia il fatto che il suo esempio di crederci e battagliare sino all'ultimo sono vivi in tutti coloro che quotidianamente sono in corsia, sia tra i malati che - soprattutto - tra il personale impegnato (medico, paramedico e non solo) in questo confronto impari con l'invisibile e drammatico Coronavirus.

Addio Renato, di te conserverò nel cuore l'ultima volta che ti ho visto, fine gennaio, seduto all'Hockey Bar, che mi dici con un filo di voce: "Ciao Giba, la prossima volta che porti il Freenovara prepariamo un'intervista!". E già...

Buon viaggio e un abbraccio alla sua splendida famiglia.

Gianmaria Balboni