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GUARDIA DI FINANZA: GLI INTERVENTI A TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA IN PROVINCIA, DAI FINTI POVERI ALLE ALLE IMPRESE CHE CHIEDEVANO CONTRIBUTI ATTESTANDO IL FALSO

Novara - Ammontano ad oltre 1.500.000 euro i finanziamenti pubblici (tra contributi nazionali e comunitari) proposti per il recupero dalle Fiamme Gialle di Novara nel trascorso 2011. Su delega della Corte dei Conti, sono stati eseguiti 4 interventi, che hanno consentito di accertare danni erariali per più di 350.000 euro. Sono stati, infine, individuati e “smascherati” 8 “finti poveri” che percepivano, fraudolentemente, aiuti pubblici.

Frodi nei finanziamenti pubblici.

Per quanto attiene ai casi di indebita percezione di finanziamenti pubblici, sono state condotte 6 attività di verifica nei confronti di altrettante Aziende della provincia che risultavano aver fruito di contributi nell’ambito di progetti finanziati dalla Regione Piemonte, dal Fondo Sociale Europeo e dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.

Le attività ispettive hanno consentito di accertare che, in quattro casi (concernenti rispettivamente un’Azienda di fabbricazione di stoviglie, una tessitura, una rubinetteria ed una Società produttrice di imballaggi), le erogazioni pubbliche erano state ottenute producendo agli Enti erogatori false documentazioni. Sei responsabili sono stati denunciati a piede libero.

“La moltiplicazione della zolla”. Curioso il caso di un agricoltore dell’alto novarese che, per percepire un contributo comunitario pari a circa 20.000 euro, aveva dichiarato di possedere una superficie coltivabile di gran lunga superiore a quella effettiva.

Danni erariali.

“Nepotismo informatico”. Un dirigente di una struttura sanitaria pubblica, incaricato di aggiornare la dotazione informatica dell’Ente, ha avuto la brillante idea di stipulare contratti con una Società di informatica gestita dal figlio che, “stranamente”, praticava prezzi superiori anche del 700% rispetto a quelli dei medesimi articoli, commercializzati dai più comuni rivenditori del settore.

Prestazioni sociali agevolate.

Nel comparto degli aiuti economici e dei servizi sociali di assistenza (ad esempio, i contributi dei Comuni per affitti, per mense scolastiche, borse di studio, agevolazioni per le tasse universitarie) sono stati effettuati 71 controlli.

Tra indebite percezioni e relative sanzioni, sono stati recuperati oltre 60.000 euro e sono stati individuati, tra l’altro, anche 8 “finti poveri” che avevano illegittimamente percepito i contributi e che sono stati, pertanto, segnalati all’Autorità Giudiziaria.

Si segnalano, in proposito, talune tra le più peculiari attività di servizio della specie:

“Lauree scontate”: un contribuente, nella dichiarazione sostitutiva presentata per ottenere borse di studio per i figli per le annualità 2009/2010, ha omesso di dichiarare un patrimonio mobiliare pari a circa 300.000 euro, ciò che gli permetteva di beneficiare di contributi erogati dalla Regione Piemonte;

“Convivenza interessata”: uno studente dell’Università “Amedeo Avogadro” di Novara, per poter pagare una rata universitaria di soli 84 euro, ha artificiosamente spostato la propria residenza presso l’abitazione della fidanzata, dichiarando una situazione reddituale e patrimoniale completamente differente da quella - invero estremamente agiata - della famiglia di origine. Gli accertamenti hanno acclarato che lo studente, ancora fiscalmente a carico dei genitori, ha quindi omesso di dichiarare redditi pari a circa 50.000 euro, un patrimonio mobiliare (c/c e investimenti vari) superiore ai 300.000 euro, nonché la disponibilità di diversi immobili.

“Cud al Photoshop”: una signora, al fine di ottenere dal Comune di Novara un contributo per il sostegno alla locazione, ha presentato una richiesta riportante un reddito del nucleo familiare inferiore a quello effettivo allegando documentazione artefatta, “dimagrendo” opportunamente, il reddito imponibile sul proprio “CUD”;

“Moglie mia non ti conosco”: un contribuente ha presentato al proprio Comune una domanda per ottenere il contributo per il sostegno al canone di locazione, “dimenticando” di indicare nella dichiarazione l’intero reddito della moglie, insegnante.

In tutti questi casi, ovviamente, le Fiamme Gialle novaresi hanno proceduto sia alla segnalazione agli Enti erogatori per il recupero, da parte di questi ultimi, dei contributi indebitamente concessi, sia alla denunzia alle competenti Autorità Giudiziarie degli imprenditori e dei singoli contribuenti, ritenuti responsabili della fattispecie criminosa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso.

Riteniamo importante continuare a dare massimo impulso alle attività di controllo in questo settore - commenta il Comandante Provinciale delle Fiamme Gialle, Col. t.SFP Angelo Russo -, in quanto ormai non ci si può più fermare alla tutela delle entrate tributarie, se non si ha a cuore anche il problema di come i soldi pubblici vengano poi impiegati. E’ evidente, peraltro, che si tratta di due facce della medesima medaglia. Affidare alla Guardia di Finanza il compito di polizia economico-finanziaria dello Stato si traduce necessariamente nell’attribuire all’Istituzione un importante ruolo di controllo che comprende, di fatto, la tutela della spesa pubblica nazionale e dell’Unione Europea. L’obiettivo che si vuole raggiungere - prosegue l’alto Ufficiale - è quello di far sì che le sempre più limitate risorse disponibili, recuperate anche attraverso la continua azione di contrasto all’evasione fiscale, non vadano disperse ovvero diventino preda di soggetti privi di scrupolo, a svantaggio delle politiche di sviluppo e delle fasce più deboli”.