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L’ORDINE DI MEDICI AL TAVOLO DI CONFRONTO REGIONALE SULLA SALUTE

Il dottor Federico D'Andrea

Novara - Il presidente provinciale dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri, il dott. Federico D’Andrea (foto) ha incontrato, insieme ai colleghi piemontesi, l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Icardi. Nel corso della riunione è stata formalizzata l’istituzione di un Tavolo di confronto permanente fra l’Ordine e l’assessorato: un analogo tavolo di confronto verrà creato anche per gli Odontoiatri. "Gli argomenti sui quali confrontarci e sui quali l’Ordine ha molto da dire sono diversi – spiega D’Andrea – Ad esempio, il cosiddetto Patto per la Salute che dovrebbe essere sottoscritto entro la fine dell’anno da Ministero e Regioni. O ancora: la Città della Salute di Novara, il partenariato pubblico-privato, il rapporto fra sanità pubblica e sanità privata, la violenza contro gli operatori"

In particolare, sono tre i punti prioritari che saranno affrontati dal Tavolo: la carenza di personale medico e la formazione specialistica; il problema del nuovo numero 116.117 nella riorganizzazione del servizio di guardia medica; la rete ospedaliera e la continuità ospedale-territorio. Sono dunque stati costituiti tre gruppi di lavoro specifici, che si riuniranno il prossimo 8 gennaio. In quell’occasione verrà effettuato un aggiornamento sull’attuazione del Piano regionale per la cronicità.

"L’Ordine di Novara – aggiunge D’Andrea – si occuperà in particolare di un tema che già avevamo portato all’attenzione generale: quello del servizio di Continuità assistenziale (Guardia medica). Numerose segnalazioni dei nostri iscritti ci avevano segnalato problemi relativi, in particolare, alla sicurezza sia nelle sedi della Guardia medica che in occasione delle visite a domicilio. E avevamo già avuto un incontro con Asl, Aou e sindacati in modo da trovare soluzioni operative. Al Tavolo regionale l’Ordine dei medici di Novara porterà i risultati di una serie di proposte che prevedonoil controllo degli accessi mediante contatto telefonico; la registrazione delle chiamate; il superamento di situazioni in cui l’operatore sia solo nella sede di servizio o al domicilio del paziente; la semplificazione dei percorsi del paziente che si rivolge in Pronto Soccorso e poi in Guardia medica per la prescrizione di farmaci; l’educazione dei cittadini ad un corretto utilizzo del servizio informandoli delle prestazioni a cui l’utente può avere accesso in Continuità Assistenziale, in modo da evitare malintesi che talvolta sfociano in comportamenti impropri da parte del paziente".