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LA RELIQUIA DI RE INAUGURA PASSIO

Novara, il sangue di Maria e la Crocifissione in piazza Duomo danno il via alla Quaresima

Novara - «Sentiamo veramente che Maria è la madre che accompagna il cammino dei figli, che continua a prendersi cura dei fratelli del Figlio suo». Sono le parole con cui padre Giancarlo Julita – rettore del santuario di Re – si fa interprete della commozione della folla, riunita in piazza Duomo a Novara il 14 febbraio per accogliere la reliquia della Madonna del Sangue di Re, che per la prima volta dopo 524 anni dal miracolo, esce dal santuario per giungere nella città che festeggia i 1600 dalla morte del primo vescovo e patrono san Gaudenzio. È l’evento con cui si apre l’ottava edizione di Passio, il progetto di “cultura e arte attorno al mistero pasquale”, promosso dalla diocesi di Novara, che fino al 9 aprile propone oltre 180 appuntamenti di arte, cultura e spiritualità. Ed è nel segno dell'arte il secondo evento proposto all’attenzione pubblico: la grande immagine della Cappella della Crocifissione del Sacro Monte di Varallo – 80 metri quadrati di tela stampata a cura di FattoreArte, frutto di un lavoro di tecnica fotografica ad altissima definizione – viene svelata, mentre Katia Montebuglio legge un testo dal “Magnificat” di Alda Merini, accompagnato dalle note del “Salve Regina” di Arvo Pärt. «Viviamo un momento di grande comunione, con la comunità dell’Ossola giunta in delegazione accompagnando la sua reliquia e quest’opera d’arte che si trova in Valsesia, presenti oggi in Novara a significare l’unità della diocesi», commenta mons. Franco Giulio Brambilla. E, dalla cattedrale, i fedeli si portano in processione alla Basilica di San Gaudenzio, dove il Vescovo presiede la liturgia della Ceneri. «La Quaresima è tempo per cambiare vita – afferma nell’omelia – tornando all’essenziale. Dobbiamo smettere di guardarci con i nostri occhi, per lasciarci guardare da quelli, misericordiosi, di Dio, che ci invita alla conversione. Così il digiuno divenga un segno per dire che siamo di più di ciò di cui abbiamo bisogno, e l’elemosina e la preghiera siano modi per donare gesti e tempi di attenzione autentica al prossimo e a Dio».