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FONDAZIONE CAROLINA PROMUOVE L'APP CONTRO IL CYBERBULLISMO NEGLI ORATORI

Gli esperti della Onlus dedicata a Carolina Picchio partner di 1SAFE, coinvolti oltre 35mila ragazzi. Si parte da 120 parrocchie tra Lombardia, Umbria e Puglia

Oleggio - Bullismo e cyberbullismo non vanno in vacanza, anzi, con le scuole chiuse i ragazzi sono ancora più esposti. In occasione dell’apertura degli Oratori estivi, Fondazione Carolina stringe una partnership con 1SAFE, l’unica App per la sicurezza partecipata, in rete con i Comuni e le forze di Polizia Locale. Uno strumento innovativo per segnalare e gestire eventuali casi di bullismo, anche e soprattutto nella sfera digitale, nelle mani (e negli smartphone) degli educatori e degli animatori impegnati negli oratori estivi.

1SAFE, la APP più diffusa in Italia sulla sicurezza partecipata allargherà i suoi servizi rivolti alla cittadinanza alle tematiche relative alla prevenzione e al contrasto del bullismo e del cyberbullismo. Alle segnalazioni per la sicurezza e il decoro urbano, in collaborazione con le Amministrazioni Locali e le Forze dell’ordine, si affiancheranno, grazie alla collaborazione con Fondazione Carolina, quelle sull’uso distorto della rete.

“E’ stato un passaggio naturale. Con le prime segnalazioni alla nostra App di sicurezza partecipata di episodi di bullismo e cyberbullismo ci siamo rivolti ad una realtà con esperienza nel settore e con la capacità, attraverso un team di esperti, di fornire soluzioni in tempo reale” spiega Claudio Rota ideatore di 1SAFE. “Entro il prossimo autunno valuteremo casistiche e numeri di questa sperimentazione, nella speranza di poter finalmente migliorare il rapporto tra i dati sulla diffusione del fenomeno, in costante aumento, e quelli diffusi dagli strumenti ad oggi preposti alla prevenzione e al contrasto di queste cattive condotte”, auspica il titolare della APP.

La sperimentazione comincerà in 120 oratori tra Lombardia, Umbria e Puglia in occasione dei gruppi estivi coinvolgendo circa 35.000 ragazzi, oltre alle colonie estive della Fondazione ATM con altri mille giovani. “Da oggi i nostri educatori, formati dalla cooperativa Pepita Onlus, hanno in mano uno strumento per segnalare episodi di bullismo e cyberbullismo. Non solo, grazie all’applicazione possono entrare in contatto con la nostra equipe interdisciplinare di esperti, in grado di dare supporto clinico, educativo, legale e comunicativo”, spiega Ivano Zoppi, direttore generale di Fondazione Carolina. La APP 1Safe, inoltre, fornisce in tempo reale un vademecum per intervenire e affrontare le situazioni che si presentano nel quotidiano. “E’ fondamentale - prosegue Zoppi - il concetto di prossimità: nel corso di quest’ultimo anno scolastico siamo intervenuti in cinque casi gravi, tra bullismo, cyberbullismo e sexting e ci siamo resi conto che servono risorse e strumenti a disposizione dei territori nell’immediato”. 

Il progetto coinvolge nuovamente la Fondazione Oratori Milanesi, dopo le iniziative dello scorso anno: #OraMiFormo, la piattaforma per la formazione a distanza e #AprovaDiSocial, il Decalogo del buon animatore. “Buona parte degli oratori selezionati si trovano in Lombardia, questa iniziativa rappresenta un’occasione importante per generare la cultura della fiducia, dell’attenzione e della cura verso l’altro. In questo senso ci rendiamo conto che gli educatori hanno bisogno di strumenti pratici di supporto per interpretare una realtà dalle dinamiche in costante cambiamento”, commenta il direttore della Fondazione Oraori Milanesi, Don Stefano Guidi.

Un sodalizio presentato qualche giorno prima del compleanno di Carolina, come ricorda papà Paolo Picchio: “E’ un regalo bellissimo per Caro: una tappa importante di un percorso che ha portato alla Legge nazionale, al primo processo in Europa in materia di cyberbullismo e alla nascita di Fondazione Carolina. Solo nell’anno scolastico 2018/2019 ha incontrato circa 31mila ragazzi, 6.500 genitori, 3.500 docenti”. Dal prossimo settembre la collaborazione con 1SAFE  darà vita ad una sperimentazione nelle scuole: “Stiamo già lavorando - conclude il direttore Zoppi - per fornire uno strumento finalmente operativo e concreto ai referenti scolastici per il cyberbullismo, previsti dalla legge, ma spesso abbandonati a se stessi”.