Share |

Il diario di bordo di una 'cacciatrice di temporali': la galliatese Valentina Abinanti

Galliate - Un'autentica 'cacciatrice di temporali'. L'avevamo conosciuta meglio lo scorso anno in un'intervista http://www.freenovara.it:8080/cronaca/ovest-ticino/valentina-la-cacciatrice-di-temporali. La galliatese Valentina Abinanti di recente è stata negli Stati Uniti. Ecco in esclusiva per Freenovara il suo diario di bordo, tra emozioni, pericoli, situazioni uniche e tanta tanta passione. "Quest'anno per ben 42 giorni, dal 20 aprile al 31 maggio, io, Niccolò Ubalducci e William Demasi, siamo stati a caccia di tornado nelle grandi pianure americane. Abbiamo percorso 28.000 km in 13 Stati per un totale di 28 tornado intercettati. Il 20 aprile siamo partiti da Milano Malpensa in direzione Chicago. All'arrivo sistemiamo tutta la strumentazione in auto: montiamo il supporto per il pc, attiviamo il WX che è un sistema che riceve dati meteo satellitari, utilissimo per quando la connessione internet non funziona, installiamo la chiavetta internet ordinata poche settimane prima da una compagnia americana, controlliamo che tutti i vari software radar funzionino, montiamo la stazione meteorologica sul tettuccio dell'auto ed infine incolliamo qualche adesivo che recita la scritta “stormchaser” sulla carrozzeria . I primi giorni di permanenza sono stati piuttosto tranquilli e senza temporali, perciò ci siamo spostati lentamente verso sud per portarci nell'area delle Grandi Pianure attraversando Illinois e Missouri. Il giorno 26 aprile abbiamo una prima occasione di caccia tra il Texas ed il Kansas e così togliamo un po' la ruggine dopo 1 anno di stop. Il 27 siamo nel pieno del Kansas, nell'area di Salina, con un Moderate Risk, ovvero rischio moderato di eventi violenti, emesso dal centro di previsione americano. In realtà i fenomeni non saranno molto organizzati, in compenso sperimento in prima persona come la nostra auto perda letteralmente il controllo sugli sterrati...e sarà la prima di una lunga serie di esperienze similari. Il 28 aprile scendiamo verso il Texas, dove attendiamo a Seymour lo sviluppo dei temporali per tutto il pomeriggio. Come spesso capita, nonostante l'area in cui eravamo noi era molto promettente e con i parametri migliori, l'unico temporale parte a circa 100 miglia da noi. Partiamo a gran velocità per intercettarlo, abbiamo dalla nostra parte il fatto che il temporale si muove comunque nella nostra direzione. Lo raggiungiamo al tramonto, dove possiamo ammirare tantissimi fulmini nube-suolo tra le colorazioni rossastre-arancio che il sole che cala dona alle nubi. Il temporale in questione è una supercella: una supercella è un temporale che possiede rotazione, ovvero l'intero cumulonembo ruota in senso antiorario (tranne rare eccezioni) nel nostro emisfero. Questa caratteristica permette alle supercelle di produrre fenomeni estremamente violenti. Una volta calata la notte, ci appostiamo per fotografare i fulmini, quando tra i bagliori scorgiamo nettamente un cono! Si tratta di un tornado, il primo della nostra stagione. Dopo aver cacciato un temporale particolarmente fotogenico in Colorado il 29 aprile, il 30 siamo di nuovo in Texas, questa volta nella zona di Amarillo. Nel pomeriggio si svilupperà una magnifica supercella che seguiremo fino dopo il tramonto. Il temporale non produrrà alcun tornado, ma certe temporali hanno strutture così spettacolari che non è necessario che vi sia un tornado per avere foto davvero splendide. Durante la notte partiamo verso L'Oklahoma, perchè abbiamo appuntamento ad Oklahoma City con Gino, un nostro amico fotografo. Abita in California, ma ha origini italiane. Si unirà con noi 3 fino all'11 maggio per cacciare temporali con noi. Nei giorni successivi saliamo verso il Nebraska perchè è lì ora che sono previsti temporali. Il giorno 2 maggio vediamo una bella supercella a Fullerton, mentre il 4 maggio, nella contea di Loup intercettiamo 2 supercelle, di cui una tornadica. Il tornado era molto sottile (rope in gergo) e la cosa affascinante è che questa supercella ruotava in senso orario. L'altra supercella dopo il tramonto è stata una delle più belle viste fino a quel momento negli stati uniti, con la classica forma che gli americani definiscono “mothership”. Dopo questa caccia si apre un periodo senza occasioni temporalesche o quasi, ci diamo quindi al turismo e visitiamo la Devil's Tower in Wyoming, il monte Rushmore e le Badlands in Sud Dakota. Il giorno 12 maggio dopo aver lasciato Gino in aereoporto a Denver, Colorado, partiamo per il New Mexico perchè ci sono buone possibilità di temporali soprattutto il giorno successivo. Arriviamo a Roswell, cittadina estremamente caratterisca, costellata di statue di alieni e persino finti ufo parcheggiati nei motel. Qui,  incontriamo un gruppo di cacciatori americani che conosciamo molto bene, il team Meso, con cui abbiamo condiviso parecchie cacce nei 2 anni precedenti e ne approfittiamo per una cena assieme. Il giorno 13 ci uniamo a 2 nostri amici cacciatori tedeschi, Dennis e Heiko e l'unione ha portato subito fortuna perchè abbiamo intercettato una supercella molto bella nei pressi di Artesia. Tutto scorre piuttosto tranquillo fino al giorno 19, quando si aggrega al nostro gruppo un altro nostro amico cacciatore che arriva dalla Slovenia, Marko. Siamo nei pressi di Kingman, Kansas... penso che questa giornata la ricorderò estremamente a lungo. A metà pomeriggio si sviluppa una supercella poco lontano dalla nostra posizione ed in pochi minuti la intercettiamo. All'inizio non sembra avere una grande organizzazione, ma comunque in breve tempo inizia a produrre grandine come noci e siamo costretti a spostarci fuori dall'area dei rovesci grandinigeni. Tutto prosegue così per circa 30 minuti, con noi che ci fermiamo e la grandine che ci riprende e dobbiamo spostarci dalla nostra posizione finché, ad un certo punto, inaspettatamente, si forma un tornado nel campo di fianco alla nostra strada. Grandina ancora, ma questa volta non ce ne importa niente. Mentre facciamo foto si dissolve e se ne forma un altro. Siamo a 2. Ripartiamo per stare sempre in posizione ottimale per avvistare altri eventuali tornado ed infatti se ne formano altri. Arriviamo a Kingman con le sirene che suonano ed un tornado in avvicinamento ben visibile dietro le case. Si dissolve dopo poco e quando stiamo per uscire dal paese, di nuovo la grandine, stavolta però grossa come uova e piccole arance. Distruggiamo la carrozzeria ed un chicco infrange il vetro esterno del parabrezza... ora è necessario davvero uscirne. Quando siamo più in sicurezza ci fermiamo su di uno sterrato, di fronte ad un campo con una serie di pale eoliche. Poco dopo si formano 2 tornado contemporaneamente, uno più lontano a sinistra e uno più vicino a destra. Il primo si dissolve poco dopo, il secondo invece durerà 30 minuti e ci passerà a 150 metri di distanza. La circolazione più esterna della tromba d'aria colpisce la pala eolica più vicina a noi e questa si piega come fosse burro, con un rumore cupo e sordo. Ci facciamo sfilare via il tornado, osservandolo da una posizione perfetta, sono attimi indimenticabili. Il tornado è stato classificato come EF3 secondo la scala Enhanced Fujita (EF0 il più debole, EF5 il più forte) e non ha causato danni a persone. Dopo questa caccia la soddisfazione è stata immensa, perché ci siamo poi resi conto che eravamo in assoluto i cacciatori in posizione migliore ed è stato veramente un onore ricevere i complimenti anche da cacciatori americani di lunga data. In tutto in questa giornata abbiamo visto 8 tornado. Il giorno 21 abbiamo invece intercettato un'altra incredibile, direi quasi epica, supercella in Texas, a Vega. La struttura più spettacolare mai vista. Purtroppo questa è l'ultima caccia coi nostri amici tedeschi che devono ripartire verso casa. I giorni successivi per noi 4 rimasti saranno un tour de force, con più di 3000 miglia in meno di 4 giorni per muoverci tra Sud Dakota, Nebraska, Iowa, Minnesota e Wisconsin. Non osserviamo comunque temporali particolarmente degni di nota fino al giorno 25, quando siamo di nuovo in Kansas, tra Russell e La Crosse. Qui, dal tramonto alla notte, intercettiamo ben 17 tornado! Purtroppo alcuni colpiscono le cittadine, ma non sono particolarmente forti. Ad un certo punto ci sono addirittura 3 tornado al suolo, anche in questo caso non erano molto distanti da noi, una manciata di qualche centinaio di metri. L'ultima nostra caccia sarà il 27 nei pressi di Hays in Kansas, dove i temporali non saranno nulla di eccezionale, ma la luce del tramonto ci regalerà comunque gli ultimi buoni scatti. Salutiamo Marko che rimarrà ancora nelle Plains e ci dirigiamo lentamente verso Chicago, per il volo del 30 maggio. In definitiva posso dire con certezza che dopo 6 stagioni consecutive nelle Plains, questa è assolutamente la migliore".