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Il parcheggio è a pagamento ma lo scontrino si rilascia solo a richiesta

Novara - A ridosso del parco del Ticino non è raro trovare aree attrezzate per i picnic e qualche sagace imprenditore ha pensato bene di semplificare la vita ai visitatori offrendo loro anche la comodità di un ampio parcheggio a pagamento. L’idea, di per se già buona, diventa ancora più furba se si trova qualche piccolo stratagemma per risparmiar un po’ sulle imposte: e così sul biglietto rilasciato agli avventori per accedere all’area picnic era riportato testualmente l’invito a “ritirare lo scontrino fiscale presso la cassa” peccato che fossero davvero pochi quelli che, dopo aver pagato il dovuto, prima di uscire e tornarsene a casa passavano a ritirare lo scontrino. Un trucco semplice che fino a quel momento aveva garantito una certa tranquillità al gestore: qualche documento fiscale emesso, perlopiù agli scocciatori che lo richiedevano, e nessuna lamentela da parte dei clienti.

Peccato che il 25 aprile a ritirare lo scontrino per tutti, anche per i più pigri o per quelli che pensavano in buona fede che il documento fiscale sarebbe comunque stato emesso, ci ha pensato una pattuglia della Guardia di Finanza: oltre 50 le mancate emissioni constatate.

Adesso, per ognuna di queste il titolare dovrà pagare una sanzione pari al 100% dell’imposta evasa (IVA), calcolata sul prezzo del servizio, con un minimo comunque non inferiore ai 516 euro.

L’accertamento potrà comunque essere definito attraverso il pagamento di un quarto (129 euro) della sanzione qualora le richieste del fisco siano soddisfatte entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento.

“Non è infrequente,” commenta il Col. t.SFP Angelo RUSSO,“la tentazione di occultare in parte i ricavi dell’attività attraverso una serie di mancate emissioni del documento fiscale. E’ per questo che i controlli sono frequenti e riguardano un’ampia platea di soggetti ma i nostri sforzi sono maggiormente concentrati nella ricerca ed individuazione di veri e propri meccanismi di frode piuttosto che sulla repressione di errori dovuti magari alla fretta od alla distrazione da parte di qualche maldestro addetto alla cassa”.