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Jessica Cecconi e il grido d’allarme: Aiuto! sale l’uso del... sale

Jessica Cecconi

Trecate - (i.p.) Cosa si intende per sale? Il comune sale da cucina noto anche come cloruro di sodio: l’organizzazione mondiale della sanità ne raccomanda l’assunzione di 5 g al giorno, ma le medie italiane sono ben più alte si parla di 10,6 g di consumo medio giornaliero per gli uomini e di 8,2 nelle donne; l’eccessivo consumo è correlato ad un aumento di patologie quali ipertensione, malattie cardiovascolari, obesità, osteoporosi e cancro. Ora vi starete chiedendo ma come facciamo ad assumere così tanto sale, ne metto un po’ nell’acqua della pasta, un altro pizzico nell’insalata… il problema sta nel sale nascosto, la maggior parte del sale introdotto con la dieta è quello già presente nei prodotti che acquistiamo. Diversi alimenti, naturalmente poveri di sale, subiscono infatti un trattamento tecnologico di trasformazione che li rende più salati e quindi maggiormente appetibili. L’unico modo per scovare il sale nascosto è: leggere l’etichetta; i nomi che indicano la presenza di sale aggiunto sono: sodio (o Na), cloruro di sodio, fosfato monopodico, glutammato di sodio, benzoato di sodio, citrato di sodio.

Come consideriamo i valori presenti in etichetta? Ecco una tabella per riuscire a leggere l’etichetta in maniera rapida tra gli scaffali del supermercato: sodio alto se superiore a 0,4g su 100g; sale alto se superiore a 1.2g su 100g; sodio medio se da 0.12g a 0.4g su 100g; sale medio se da 0,3 a 1,2 g su 100g; sodio basso se inferiore a 0,12g su 100g; sale basso se inferiore a 0,3g su 100g.

Come possiamo rendere le nostre pietanze maggiormente appetibili senza eccedere con il sale? Utilizzando spezie ed erbe aromatiche che insaporiscono il piatto senza innalzare la pressione, il prossimo mese vedremo insieme gli effetti benefici delle spezie.

Dott.ssa Jessica Cecconi - Via F.lli Russi 1 Trecate - Cecconijessica.nutrizione@gmail.com