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PRESENTAZIONE OSSERVAZIONI CONFERENZA DEI SERVIZI

Tommaso Vitarelli

Cerano - Nuova iniziativa di Tommaso Vitatelli (Pd) contro la realizzazione di un impianto di recupero rifiuti sul territorio di Cerano "Giovedì 6 ottobre, come circolo PD Cerano, abbiamo inviato alla Provincia di Novara le nostre osservazioni relative al progetto del nuovo impianto di recupero rifiuti che intende insediarsi presso lo stabilimento ex Ditron. Il documento da noi presentato è frutto di diversi mesi di lavoro, durante i quali ci siamo anche confrontati coi nostri rappresentanti in Regione e Provincia, oltre che con funzionari e membri di Legambiente, con l’intendo di dare ulteriore supporto alle perplessità sollevate da tanti cittadini. Come anticipato attraverso gli scorsi comunicati, avevamo evidenziato dalla analisi delle documentazioni delle criticità che abbiamo formalizzato attraverso lo strumento istituzionale delle osservazioni, strumento concreto che dimostra- tra l’altro- come la nostra posizione non è di mera propaganda o, peggio, strumentalizzazione.  Una posizione da subito chiara e lineare, puntuale nel sottolineare quelli che secondo noi sono stati da sempre elementi da verificare: non atteggiamento di aggressione, ma ferma attenzione. Dall’analisi e dallo studio del progetto presentato, abbiamo inviato osservazioni in particolare rispetto all’assenza di un laboratorio (cosa che non garantirebbe il controllo e la verifica puntuale dei materiali in ingresso), ma anche sullo stoccaggio di rocce pericolose, sulla durata e sulla natura degli stoccaggi, sul trattamento delle acque, sull’impatto del traffico e sulla produzione di ecoblocchi. Ci auguriamo che il lavoro da noi svolto in questi mesi possa portare la Conferenza dei Servizi ad approfondire maggiormente le criticità evidenziate esprimendo il parere che tanti ceranesi si augurano. Ci auguriamo che anche dal tecnico incaricato dal Comune arrivi un significativo contributo, pur rimanendo le perplessità per un incarico affidato almeno formalmente solo a settembre e il cui mandato, con le ultime affermazioni che parlano di una “perizia”, sembrano un po’ confuse".

Nel documento si legge: "Il sottoscritto Tommaso Vitarelli, in qualità di segretario del Circolo PD di Cerano, presenta ai sensi del D.Lgs.152/2006, le seguenti osservazioni al progetto “Eredi di Bellasio impianto di recupero rifiuti”, proponente “Eredi di Bellasio Eugenio S.N.C.” (Progetto di un nuovo impianto di recupero rifiuti da realizzarsi in Cerano presso lo stabilimento ex Ditron):

1. ASSENZA DI UN LABORATORIO DI ANALISI. Dalla documentazione presentata, in particolare nel documento nominato Relazione tecnica CP3, si rileva come l’impianto non intenda dotarsi di un laboratorio di analisi interno. Si osserva come tale mancanza non sia di garanzia per la gestione dei “micro-conferimenti”, così come esposti nella relazione tecnica generale e documenti affini. Infatti, queste esigue quantità verrebbero introdotte anche in assenza di analisi di omologa; per queste tipologie l’analisi sarebbe differita al raggiungimento di un quantitativo di 3000 mc (dato rilevato dalla lettura dei documenti). Pertanto tale prassi porterebbe al rischio di immagazzinare materiale non conforme ovvero potenzialmente pericoloso anche per lunghi periodi. Nella relazione medesima, peraltro, non è riportato l’operare in caso di esito sfavorevole dell’analisi (vedasi pagina 11 della relazione tecnica generale). Si osserva inoltre come l’area di stoccaggio di terre e rocce pericolose sia dedicata anche a quei conferimenti “valutati come sospetti” (cit.). In assenza di laboratorio, non si coglie come si possa giungere ad una valutazione di “conferimenti sospetti” evidenziando il rischio che materiale pericoloso possa essere stoccato in area non dedicata. Dalla documentazione tecnica, pare che ci si trovi di fronte a valutazioni di tipo meramente soggettivo. Tale soggettività sembra anche applicata ai rifiuti classificati come fanghi la cui accettazione è demandata al “giudizio del direttore tecnico” (relazione tecnica CP3 punto 29). L’assenza di un laboratorio interno, poi, mal si concilia con il monitoraggio dei processi delle biopile, in quanto come indicato nel documento “dimensionamento dell’area di Bioremediation” al punto 2.4 il “il processo deve essere accuratamente monitorato nel tempo”.

2. STOCCAGGIO DI ROCCE PERICOLOSE Fermo quanto già espresso al punto precedente in merito alla valutazione di “conferimenti valutati come sospetti”, dalla relazione si osserva come questi rifiuti ritenuti sospetti sembrino essere materiale diverso per qualità alle “terre e rocce pericolose EER 17.05.03*”. Non si coglie la natura di questo ulteriore materiale “sospetto” e se il suo quantitativo ricada nelle 50 t di stoccaggio istantaneo massimo previsto.

3. DURATA E NATURA DEGLI STOCCAGGI Nella documentazione presentata si evidenzia la discontinuità dei processi e come molte operazioni avverrebbero solo al raggiungimento di determinati quantitativi. Si osserva come, anche ad impianto completamente avviato, molto materiale potrebbe rimanere stoccato più che utilizzato per successive operazioni, riducendo di fatto l’impianto ad un deposito. Inoltre, la relazione evidenzia come […Le capacità di massimo stoccaggio non sono riferite a singoli rifiuti ma alle aree funzionali nel loro complesso. Tale capacità potrà quindi essere “esaurita” da uno o più rifiuti, in base alle necessità del mercato.] Situazione che rende imprevedibile stabilire le tipologie di materiale presente, trattato o stoccato.

4. TRATTAMENTO ACQUE Si osserva come non sia specificata la destinazione delle acque impiegate per l’attività di Bioremediation, per la parte non riutilizzata in processo (trattamento e smaltimento delle acque contaminate).

5. IMPATTO SUL TRAFFICO Si osserva come 20 camion l’ora (pari a un camion ogni 3 minuti) paia un numero di mezzi difficilmente gestibile con sole 7 persone, alla luce dei diversi controlli per altro elencati nella relazione tecnica generale al punto 6.2.1 a cui questi materiale dovrebbero essere sottoposti prima di procedere allo scarico. Si ritiene sussistere il rischio di lunghe file di mezzi pesanti lungo le strade via Mulino Vecchio e via Brugherio.

6. IMPIANTO DI PRODUZIONE MISTO CEMENTATO ED ECOBLOCCHI In merito all’impianto A08 produzione di misto cementato e blocchi di cemento, non si evincono le quantità previste di produzione annue e se la movimentazione tramite mezzi di trasporto di tali quantità siano state conteggiate all’interno delle stime relative al traffico ed alla viabilità".