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SABATO 19 TRECATE SI FERMA PER L'ULTIMO SALUTO A LUDO

Alle 10 all'Oratorio San Giuseppe si tengono i funerali di Ludovica Visciglia, la 15enne che ha perso la vita mentre era alle giostre a Trecate

Trecate - Un sabato di lutto, di commozione e di tante, tantissime lacrime. Il 19 marzo è sì la Festa del Papà e di San Giuseppe, ma è anche la data nella quale si tiene l'ultimo saluto a Ludovica Visciglia, la 15enne morta mentre per le ferite riportate mentre si trovava alle giostre a Galliate la sera di sabato 12 marzo. Una tragedia che ha coinvolto il papà Carmine (noto parrucchiere di Novara con un negozio nei pressi di viale Roma) e la mamma Franca, che in lei hanno sempre visto con orgoglio una ragazza studiosa (era stata licenziata dalle Medie 'Cassano' con il massimo dei voti, 10 e lode, tanto da meritare la Borsa di studio messa in palio dalla Sarpom lo scorso luglio e da settembre frequentava con profitto il difficilissimo Liceo Classico 'Carlo Alberto' di Novara), amante dello sport (frequentava i corsi di zumba alla Palestra Meeting di Trecate) e soprattutto dei tanti libri, siano essi classici o moderni, che letteralmente 'divorava' con quella voglia di sapere tipica delle persone che hanno qualcosa in più... E ora è un angelo, un angelo in più in un cielo cupo, grigio, che in questi giorni non riesce proprio ad avere e regalare squarci di sole e di azzurro.

Le esequie si terranno straordinariamente, e anche questo è un dettaglio figlio del destino, nel 'suo' Oratorio, che Ludo aveva frequentato, e col quale qualche anno fa - prima del maledetto lockdown - aveva partecipato anche a dei campi-scuola in montagna. Alle ore 10 saranno in tantissimi al 'San Giuseppe', per i trecatesi più semplicemente l'oratorio maschile, quello posto in piazza Cattaneo a fianco del cine-teatro 'Silvio Pellico', per una Messa che sarà celebrata all'interno della 'balena', la tensostruttura solitamente dedicata alle attività sportive e anche per il catechismo. Di seguito la salma sarà cremata. Una scelta, quella di far svolgere i funerali all'Oratorio, dovuta al fatto che nella chiesa Parrocchiale sono in corso di svolgimento lavori di ristrutturazione e che quella di San Francesco è troppo piccola per poter ospitare le tante persone attese per l'ultimo saluto, soprattutto in questi tempi di Covid.

Una tragedia immane che ha coinvolto le tre comunità di riferimento del terriorio. Trecate, perché viveva in via Volta nei pressi della Stazione Fs e dove andava a scuola: sempre la più brava, la più studiosa e la più capace, sin dalle Elementari frequentate alla 'don Milani' (sezione C) insieme alla maestra Aurora, ancora incredula come tutti per quanto accaduto. E poi le Medie alla 'Cassano', sezione F, in un triennio travagliato dalla vicenda Covid, che non le aveva comunque negato la possibilità di coltivare amicizie e interessi. 

Quindi Novara, dove andava a scuola e nella quale aveva creato quel gruppo di amici con i quali aveva deciso di festeggiare il suo 15° compleanno in un locale a Galliate. Era nata l'8 marzo 2007, festa della Donna, e anche questa è l'ennesima coinvidenza che ci fa riflettere... E la cosa più sconvolgente è che gli amici erano proprio lì con lei e a poca distanza c'erano i familiari. Tutto vissuto in diretta come nel peggiore degli incubi.

Infine proprio Galliate: quel maledetto giro sul Tagadà, una giostra che tutti ricordiamo come quel cerchio che gira, saltella, ci fa ridere e scherzare. E che è stato il suo ultimo momento di gioia prima della tragedia.

Tutto è avvenuto sotto gli occhi esterefatti di centinaia di persone la sera di sabato 12. Quel colpo alla testa (contro un ramo? contro la ringhiera?), il sangue, lei che sviene e la corsa al Pronto Soccorso di Novara esanime in codice rosso, dove nella notte ha dato l'ultimo respiro.

No, non può finire assolutamente tutto così... E infatti la magistratura e le forze dell'ordine stanno interrogando, verificando e cercando di capire come sia stato possibile un incidente del genere su una giostra e individuare il o i responsabili. Accertare chi guidava il Tagadà, chi ha dato i permessi e se questi erano tutti conformi a quanto messo 'nero su bianco'. Insomma, si annuncia anche una battaglia (giusta) legale che non sarà breve e avrà delle conseguenze molto pesanti.

Intanto di Ludo ci rimane quel volto sereno e gioioso, perché - come scritto sull'annuncio funebre - "Il sorriso è la miglior arma per vincere". Addio Ludo e che la Giustizia possa fare il suo corso nel modo più breve e corretto possibile, perché morire a 15 anni mentre sei sulle giostre non è possibile. Né ora, né mai...

Gianmaria Balboni