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A volte ritornano... don Ettore a Trecate 23 anni dopo

Trecate - Pomeriggio di festa con tante lacrime di commozione e anche molti sorrisi di benvenuto a Trecate in occasione dell'arrivo del nuovo parroco, don Ettore Maddalena, nominato dal vescovo, mons. Renato Corti, dopo le dimissioni dell'arciprete don Gilio Masseroni. In una giornata luminosa e fresca il nuovo responsabile della Parrocchia trecatese ha fatto il suo ingresso in chiesa Parrocchiale domenica 9 ottobre alle 15 puntuali, salutato nel sagrato della chiesa dal sindaco Enrico Ruggerone (con lui tutta la Giunta municipale, gran parte del Consiglio comunale e diverse autorità tra funzionari comunali e associazioni d'arma). Il primo cittadino ha ricordato "la vivace e positiva esperienza pastorale presso la nostra comunità dal 1978, anno in cui affiancò don Gilio come coadiutore. In molti ricordano la sua umanità, spontaneità ed umiltà verso tutti i parrocchiani, i giovani e gli anziani su tutti. Trecate è cambiata rispetto a 20 anni fa, si è ingrandita, registrando un forte incremento di popolazione che l'ha portata a superare i 20.000 abitanti, diventando il punto di riferimento dell'Ovest Ticino. Facciamo da capofila per vari progetti e per alcuni importanti sportelli rivolti al cittadino. La nostra attenzione va ai nuovi poveri, accolti nelle sedi affollate di Caritas e Croce Rossa. Dialogo e collaborazione tra Comune e Parrocchia diventeranno le parole chiave alla base dei nostri rapporti. Nel 1988 ci salutammo con un 'arrivederci'. Oggi lei è tornato tra noi come parroco; anch'io sono agli inizi del mio impegno amministrativo e mi sento in questo istante a lei ancora più vicino".

Dentro la chiesa, affollata, un coro molto particolare formato da elementi della Schola Cantorum, dell'Amadeus Kammerchor e dalle voci bianche "don Gambino"; a dirigerlo Giuseppe Menanno, Mauro Trombetta e Mauro Rolfi; all'organo Gianmario Cavallaro. La messa, concelebrata da numerosi sacerdoti (bello rivedere dopo molti anni padre Massimo Casaro, 'collega' di don Ettore nei suoi anni trecatesi), ha visto il saluto di un emozionato don Gilio Masseroni: un passaggio del testimone che ha strappato lacrime a diversi presenti. E poi lui, il don che viene dalla montagna: Ettore Maddalena. "Trecate mi ha formato come prete, ma come uomo mi hanno forgiato le esperienze a Mergozzo prima e Villadossola dopo. Finora ho sempre detto 'obbedisco'; ora che sono parroco - ha detto con una punta di tono autoritario - chiedo a lei, signor Arciprete (riferendosi a don Gilio) di rimanere a Trecate. Grazie a tutti per l'accoglienza e ai miei ex parrocchiani di Villa per l'affetto profondo. Non posso che augurare a tutti, utilizzando un detto degli Scout, un buon cammino". All'uscita rinfresco per tutti e foto di rito con gli altri sacerdoti, le autorità comunali, i chierichetti, i componenti della Consulta dei Santi Patroni (il presidente Giuseppe Peretti ha portato il saluto di benvenuto) e le Sorelle Ministre della Carità guidate dalla superiora suor Marilena Bertini. Infine un brindisi con il sindaco e il taglio di una torta. Da lunedì 10 inizia la nuova avventura trecatese 23 anni dopo il distacco avvenuto nel luglio del 1988. Ora il neo parroco è lontano dall'Ossola e dalla pace dei monti e vicino ad un centro che ha tutti i problemi e le difficoltà di una realtà 'padana' (crisi economica e valoriale, lavoro e prospettive). Ma don Ettore ha due armi speciali per affrontarli: la schiettezza unita a quell'ironia che l'hanno fatto ben volere a Trecate già dal 1978.

Gianmaria Balboni

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