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Primo dossier sanitario in Piemonte sulla Ru486

Torino - In seguito alle linee guida che la Regione Piemonte potrebbe approvare sull'aborto farmacologico, con un'apposita delibera in contrasto con quelle del ministero della Salute è stata organizzata una conferenza pluridisciplinare, da parte di diverse Facoltà di Scienze del Farmaco, sulla pillola abortiva Ru486 con diversi grandi professionisti della sanità. 

La proposta in Piemonte sarà affrontata in maggioranza, ma nessuna discussione è calendarizzata in giunta perchè il tema sarà approfondito anche sul piano etico. Nel frattempo diverse Università hanno affrontato l'argomento con una conferenza su base scientifica con diversi relatori tra i quali il Dott.re D'angelo Alessio, la Dott.ssa Maria Sole Ielo e la dottoressa Riga Francesca, affrontando l'aspetto tecnico farmacologico, farmacodinamico e quello tossicologico e legislativo. Le note hanno racchiuso asserzioni che presentano significative riflessioni, frutto della prolungata ricerca scientifica, ma anche teologica dei tre ricercatori e farmacisti che hanno parlato anche dell’emergenza per il diffondersi del Coronavirus, sensibilizzandone gli attori coinvolti in questa trattativa perché prevalga il senso di responsabilità. Nelle scorse settimane è anche stato chiesto formalmente, attraverso delegati, l'attivarsi per il recepimento di quanto previsto dalle misure inserite nel collegato fiscale della legge di bilancio per la copertura del 50 percento del rinnovo del CCNL.

Secondo appuntamento, a Torino, per D'Angelo, Ielo e Riga martedì 29, per spiegare un'app, invenzione di Medtronic Italia, che conta i carboidrati basandosi sul calcolo algoritmo addestrato al riconoscimento fotografico attraverso la rielaborazione dell'immagine restituendo un conteggio dei carboidrati sulla base del quale, principalmente, potrebbe interessare i pazienti diabetici regolando così la quantità di insulina da autosomministrarsi. L’ultimo esempio, in ordine di tempo, per la digital health, nell’intento di rendere le persone ancora più consapevoli e protagoniste dei propri percorsi di salute, in autonomia o in connessione con medici e centri specialistici.