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A Lesa arriva il tour del libro Lucciole vagabonde del Caffè Concerto

Lesa - Il tour del libro “Lucciole  vagabonde del Caffè Concerto” continuaQuesta settimana arriva a Lesa il 18 maggio alle ore 21 presso la Biblioteca “Giulio Carcano” in Via Roma 14. L’autore converserà con il giornalista Marcello Giordani de “La Stampa”. Sono previste letture teatrali di Bruna Vero. Le protagoniste di questo libro sono donne i cui nomi, salvo qualche eccezione, si sono persi nel tempo. Eppure sono state dee della bellezza, adorate e amate dal pubblico che talvolta hanno brillato come e più delle grandi protagoniste del Café Chantant francese. Nonostante i nomi esotici e le suggestioni biografiche costruite dai loro impresari sono quasi tutte italiane. Sullo sfondo dei racconti delle loro vite c'è l'Italia, l'Europa, talvolta il mondo, ma c'è soprattutto Napoli, la città nata dall'amore della sirena Partenope che non abbassa la testa neppure di fronte a Parigi. Raggiungere Napoli è il sogno di tutte le ragazze che scappano da casa per cambiare la loro vita. Non provengono soltanto dalla Campania, ma arrivano da ogni parte d'Italia. Sono piemontesi, lombarde, toscane, laziali ecc. Per periodi più o meno lunghi sono state dee. Hanno tenuto in pugno il destino e le passioni di uomini potenti, ma per tante di loro, non per tutte, svanito il periodo delle fortune, la vita è diventata durissima. Molte sono morte dimenticate e in miseria, altre sono state uccise da amanti gelosi, mariti o dalle tragedie della guerra. Alcune vengono addirittura venerate come sante dal popolo perché spendono il loro denaro e la loro fama per assistere poveri, indigenti e marginali. Per l'Italia codina, cattolica e moralista sono e restano peccatrici. Quando vengono uccise la morale comune assolve gli assassini e quando muoiono in circostanze misteriose nessuno indaga sulla loro morte. Idealmente collegato a Luci, lucciole e canzoni sotto il cielo di Parigi questo libro di Gianni Lucini nasce quasi per chiudere un cerchio. Come nel libro precedente non c'è moralismo nel racconto. Anche queste donne rivivono attraverso le loro storie, che non sempre finiscono bene perché la realtà raramente è uguale alle favole.