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Sacro Monte di Orta, svelati i restauri della cappella dedicata alla nascita di San Francesco

REALIZZATI CON IL CONTRIBUTO DI FONDAZIONE CARIPLO E FONDAZIONE COMUNITA’ DEL NOVARESE

Orta San Giulio - Il completamento del restauro della cappella dedicata alla nascita di San Francesco al Sacro Monte di Orta celebrato in una giornata-evento con un concerto ed una visita guidata. Domenica 24 luglio si svolgerà la presentazione della cappella restaurata dopo gli importanti interventi conservativi realizzati con il contributo della Fondazione Fondazione Cariplo e della Fondazione Comunità del Novarese: alle 17, con ritrovo al Sacro Monte, sono previsti gli interventi della presidente dell’Ente di gestione dei Sacri Monti del Piemonte, Francesca Giordano, del sindaco di Orta San Giulio, Giorgio Angeleri, e di Davide Maggi, presidente della Fondazione Comunità del Novarese e componente del CdA di Fondazione Cariplo. A seguire la storica dell’arte Elena Rame proporrà per gli intervenuti una esclusiva passeggiata d’arte tra le bellezze del Sacro Monte di Orta (ritrovo all’oratorio di San’Antonio). A seguire è previsto il concerto del duo volino-cembalo composto da Davide Besana e Roberto Bassa e un aperitivo. L’evento prevede un massimo di quaranta partecipanti: conferma obbligatoria alla mail  info.orta@sacri-monti.com o al numero 344. 3481148, entro il 22 luglio.

«Il restauro rappresenta un intervento particolarmente significativo, oltre che per la tutela storico artistica, anche per il forte legame con la comunità del Cusio – spiega Giordano - Sulla parete meridionale della cappella, immediatamente visibile ai pellegrini che salivano da Orta, si trova infatti un grande affresco che raffigura il lago, con il santo patrono san Giulio e san Francesco. Il restauro è stato scelto nel 2017 tra i progetti emblematici minori finanziati da Fondazione Cariplo, a cui va il nostro ringraziamento, con un contributo di 250mila euro. Oggi possiamo presentare ai visitatori e ai pellegrini  una delle cappelle più significative del Sacro Monte di Orta in tutto il suo rinnovato splendore».