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Anna Pavignano e il suo legame con Borgomanero

Borgomanero - Il “suo” legame con Borgomanero non è mai venuto meno. “Nonostante – dice lei – abbia vissuto diverse vite in diversi posti”. Si presenta così Anna Pavignano, scrittrice, sceneggiatrice per il cinema e la tv, all’appuntamento con il pubblico in un piovoso pomeriggio di metà marzo alla Villa Marazza a Borgomanero. Con lei la sorella Mariagrazia e Roberto Cognazzo: maestri di musica, hanno rallegrato l’incontro con canzoni indimenticabili del passato, come “Estate” di Bruno Martino. Anna Pavignano ha raccontato si della sua ultima fatica, il romanzo “la svedese”, “dove – sottolinea – non c’è nulla di autobiografico”; il dialogo con il pubblico presente, il salone d’onore era letteralmente gremito, è iniziato sin da subito. Gianni Cerutti vice presidente della Fondazione Marazza ha letto un brano dal volume “Una cosa che ti scoppia nel cuore”, dove la Pavignano racconta della sua infanzia a Borgomanero e del lavoro del padre alla “Osram”. Racconta, racconta l’autrice di quei giorni radiosi in città, del dialogo tra e con le persone sino alle gite al lago Maggiore e ad Orta con la famiglia. Parla anche del suo rapporto con il sud d’Italia, sino ad arrivare al “bel periodo” con Massimo Troisi: le sceneggiature dei film, degli spettacoli televisivi e la “mancata” realizzazione della “svedese”. Il romanzo infatti, uscito in questi mesi, era stato pensato come un film; la sceneggiatura non venne mai realizzata. Il racconto introspettivo di questa protagonista è la storia di un grande amore, o meglio della delusione di un grande amore che quasi sconfina nella pazzia. E’ la nascita di un bambino che riporta la protagonista del romanzo al mondo reale. Ma poi Troisi prende il sopravvento “è stata un’esperienza importante – afferma – lavorare con lui che aveva una visione del mondo e delle cose in modo particolare, mi ha dato tanto. Ora scrivo i romanzi per non pensare ai film”. L’incontro è terminato con una targa dell’Amministrazione Comunale, presenti gli assessori Francesco Valsesia e Elisa Zanetta, e l’omaggio dell’eccellenza alimentare come il gorgonzola Palzola. Per il resto “quando si esagera – conclude riferendosi alla protagonista del libro – con il dolore, bisogna scavare nel passato”.