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“I consumisti mangiano i bambini”: Diego Parassole al Broletto

Novara - Venerdì 28 settembre, alle 21, nell’ambito delle iniziative inserite nel programma della “Notte dei ricercatori”, il cortile del Broletto ospita il nuovo spettacolo del comico Diego Parassole, “I consumisti mangiano i bambini”. La parodia di un famoso slogan, diventa titolo di una performance comica, che a Novara arriva grazie alla sponsorizzazione di Novamont. Un titolo esagerato? Forse, ma non troppo! Comico e umorista di impegno, Parassole ci ha abituato a spettacoli di contenuto sociale, ecologico e umano. Così come lo sono stati nel tempo i suoi innumerevoli interventi televisivi. Con lo spettacolo teatrale precedente, “Che bio ce la mandi buona”, Parassole ha dimostrato di essere uno dei pochi comici italiani capace di unire l’umorismo elementare e quotidiano con argomenti difficili, scientifici e a volte persino tecnici. Non tutti si possono permettere di proporre sequenze comiche esilaranti che parlano di questioni complicate come i meccanismi che entrano in gioco nel nostro cervello quando dobbiamo acquistare un prodotto, l’eccesso di consumi, l’obesità, l’alimentazione tradizionale e quella con cibi biologici. E ancora meno sono quelli che possono prendere in giro concetti altisonanti, come l’obsolescenza programmata.

Parole grosse che spesso si usano per non farci capire cose semplici: l’obsolescenza programmata significa che, tra le tante cose che compriamo, non è solo il latte quello che ha la data di scadenza: anche la lavatrice e la videocamera, sono destinate a “scadere” molto prima di quanto ci si aspetti.

Allora perché “I consumisti mangiano i bambini”? Certo, è una provocazione: i consumisti non mangiano i bambini… però tutti noi, da tempo, stiamo mangiando il loro futuro. Lo spettacolo parla di questo. Di come continuiamo a sopravvivere ascoltando più la pubblicità che il medico. Di come mangiamo ogni giorno il doppio di quello che ci serve. Di come, così facendo, creiamo un mondo dove da una parte si muore d’indigestione e dall’altra di fame. Potrebbe sembrare uno spettacolo che chiede un’adesione ideologica preventiva per essere visto. Ma non è così. Il monologo di Parassole si pone delle domande su quello che potrebbe essere il nostro futuro. Un futuro che probabilmente sarà complicato ma certamente anche ridicolo. Certo, questo dipenderà anche molto dalle scelte che faremo. Parassole ci propone di farle col sorriso sulle labbra. Perché imparare a ridere di noi stessi e dei nostri comportamenti poco pensati, può allungare la vita.