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THE CONJURING, PER ORDINE DEL DIAVOLO

Visti sul piccolo e grande schermo da Tiberio: sufficienza stiracchiata...

NovaraL’universo di “The Conjuring” è sicuramente la saga horror più di successo degli ultimi anni. Ne fanno parte infatti i vari Annabelle, The Nun e La LLorona trainati dai due protagonisti Ed e Lorraine Warren. Ma questo terzo capitolo “Per ordine del Diavolo” è all’altezza dei primi due titoli principali? Diciamo che non è male, ma fa molti passi indietro rispetto ai due precedenti diretti da James Wan, che ne rimane comunque il produttore esecutivo, lasciando la regia a Michael Chaves, lo stesso che diresse La Llorona. E una domanda sorge spontanea: perché affidare a lui un film così importante, visto che il suo precedente lavoro aveva deluso parecchio? La Llorona rimane infatti il film meno riuscito dell’universo condiviso. Perché, purtroppo, la mano del regista si fa notare in negativo, e quando un horror “fallisce” nel suo intento, ovvero lasciare lo spettatore con il fiato sospeso, lo capisci dalle risate in sala (cosa mai successa per i capitoli precedenti, dove non si sentiva un fiato). Si, perché i pochi momenti di suspense, vengono bruscamente interrotti da scene al limite del comico, facendo scemare tutta la tensione. Anche questo film è tratto da una storia vera (durante i titoli di coda possiamo sentire le registrazioni originali), e ritroviamo i due protagonisti Ed e Lorraine Warren, magistralmente interpretati da James Wilson (Insidious) e Vera Farmiga (Bates Motel). La pellicola inizia mostrandoci l’esorcismo del piccolo David Glatzel (Julian Hiliard – Wanda Vision), impossessato da un potente demone. E già qui si vedono i primi problemi della regia: la scena è molto confusionaria, non si capisce mai bene cosa stia succedendo per i repentini cambi di inquadratura e urla a caso. Il male sembra essere sconfitto, ma cambierà solo la sua vittima. Da questo punto in avanti abbiamo un elemento in più rispetto ai film precedenti: i due protagonisti non solo dovranno combattere contro un demone, ma ci sarà una vera e propria indagine paranormale, che poi porterà ad un processo. Ci si chiederà se è giusto o meno condannare una persona che ha commesso un crimine mentre era posseduta.

Le premesse per fare un buon film c’erano tutte, ma viene sviluppato in maniera troppo semplice e schematica senza colpi di scena, che in un film del genere sono, o almeno dovrebbero, essere essenziali. Rispetto ai primi due capitoli, qui lo spettatore si annoia, soprattutto nella prima parte dove ci sono troppi spiegoni inutili, e si stufa anche per i troppi jump-scare messi un po’ a casaccio quando in reltà non servivano, soprattutto se non fatti bene. Oltre al classico demone, ci sarà anche un villain umano, purtroppo poco approfondito e privo di motivazioni, o almeno non vengono date, è il classico cattivo “perché si”. Insomma, uno dei film che più attendevo quest’anno mi ha parecchio deluso. Oggettivamente il film intrattiene, soprattutto nella seconda parte, ma mi aspettavo ben altro.  Trama poco sviluppata, personaggi scialbi e regia a malapena sufficiente. Se ci sarà un quarto capitolo spero che il risultato sia migliore (non che ci voglia molto).  Voto: 6/10.

Tiberio