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Il Foppone di Novara, storia del cimitero cittadino

Novara - Presentazione del volume "Il Foppone di Novara, storia del Cimitero Cittadino" che si terrà presso la Biblioteca Civica Negroni di Novara il 28 ottobre alle ore 17.30. "L'iniziativa editoriale - spiegano dalla Socrem - voluta promossa e finanziata dalla nostra associazione, ha come attori principali l'autore Massimo Delzoppo e il fotografo Simone Ferrarotti ed è pubblicata per i tipi di Booksystem. So.crem Novara ha donato l'area dispersione delle ceneri al Comune e, in cambio, ha chiesto e ottenuto per vent'anni la gestione degli eventi culturali in ambito cimiteriale. Anche per questo motivo la presentazione ha il Patrocinio del Comune di Novara. Finora abbiamo declinato questo impegno organizzando concerti e visite guidate - gestite dagli studenti del Liceo Classico Carlo Alberto -. Proporre all'attenzione del pubblico novarese e non solo un volume sulla storia del Cimitero è un passo successivo in un percorso che vuole portare alla conoscenza di un luogo dove sono racchiuse le radici della città".

Il Foppone di Novara. Storia del cimitero cittadino, nato dalla collaborazione tra So.Crem (Società di Cremazione Novarese) nella figura del suo presidente Ezio Ferraris, cui è affidata la gestione culturale del cimitero urbano, e la casa editrice Booksystem di Francesca Giordano (studio editoriale con oltre trent’anni d’esperienza, particolarmente attento alla valorizzazione del territorio). La parola Foppone che compare nel titolo è un termine ormai in disuso, ma in qualche modo evocativo, con cui veniva designato il Cimitero comunale nei documenti relativi alle sue prime fasi di realizzazione (significa “grande fossa”, da cui la voce lombarda per “camposanto”). Il racconto delle sue origini e della sua evoluzione nel tempo (da 210 anni or sono fino ai giorni nostri) è affidato alla penna del giornalista Massimo Delzoppo, che ha ricostruito in una chiave interessante e di accessibile lettura la storia di quello che a molti potrebbe sembrare un tema atipico. Si tratta sicuramente di un viaggio inaspettato, suffragato da testimonianze d’epoca e notizie sorprendenti in un continuo richiamo tra presente e passato, che ci svela uno spaccato della società novarese e della sua popolazione nell’arco degli ultimi due secoli. Un viaggio che trae notevole arricchimento dal cospicuo corredo fotografico (costituito da un centinaio di immagini) di Simone Ferrarotti, che ha saputo catturare visuali inedite, scorci anche panoramici, intercalandoli a particolari suggestivi che svelano il lato delicato e commovente che un’opera scultorea, pur nata per commemorare un evento luttuoso, sa esprimere.

"Il libro - commenta  Francesca Giordano - si compone di sei capitoli, impreziositi da una grafica elegante (progetto di Mauro Martinengo), che ripercorrono la storia dei primi camposanti extraurbani, cioè al di fuori delle mura cittadine (prima le sepolture si tenevano soprattutto nelle chiese). Un excursus che parte dall’epoca preromana per arrivare nei secoli all’illuminismo con l’istituzione dei cimiteri comunali, sancita da un decreto napoleonico del 1804 esteso al Regno d’Italia due anni più tardi, fino alla posa della prima pietra del cimitero di Novara, avvenuta con tanto di benedizione vescovile nel 1809. Con grande esperienza di cronista alimentata da un’accesa curiosità storica, Massimo Delzoppo ci conduce negli angoli più nascosti, sui quali abbiamo forse posato uno sguardo distratto poiché spesso ci rechiamo al cimitero assorti nei nostri pensieri e concentrati sul ricordo dei congiunti. Ci svela la storia del Famedio, luogo di sepoltura di personaggi novaresi di rilievo che hanno dato lustro alla città, la cui ubicazione forse non è nota a tutti, così come poco nota è l’identità degli uomini illustri dei qualia ccoglie le spoglie. Non manca di descrivere le opere d’arte più interessanti sotto il profilo stilistico, i sarcofagi e i monumenti più importanti modellati da artisti di fama come Giuseppe Argenti, Carlo Cantoni, Gaudenzio Rossi, Pietro Canonica o Luigi Parzini (autore quest'ultimo di una scultura che destò un'animata polemica tra società culturale e amministrazione). Narra dell'esistenza di una parte di cimitero riservata alla sepoltura degli Acattolici (termine un tempo riservato ai cristiani di confessione diversa da quella cattolica, poi esteso anche a tutti i non cristiani). Dedica poi un capitolo alla figura di Luigi Torri, “Il Compilatore del Cimitero di Novara” come egli stesso si definì, che come un antico amanuense trascrisse con dovizia certosina centinaia di lapidi, ricopiandone iscrizioni, volti, rilievi, statue e monumenti e vergando di suo pugno un’opera enciclopedica che raccolse in diversi volumi rilegati in pelle. Accanto alle riproduzioni, il Torri prese nota di preziose informazioni e curiosità sul camposanto che visitava appena poteva nei primi decenni del Novecento (muore nel 1933), sulla sua gestione e sui personaggi che vi lavoravano, fornendo puntuali descrizioni sulle pratiche sepolcrali e tramandando la cronaca di eventi di rilievo a lui contemporanei o passati, dall'istituzione del cappellano, alla prima cremazione cui fu testimone, ai lavori di ampliamento e alle opere scultoree allestite attraverso le ordinanze del Consiglio municipale. Questo volume ha l’ambizione di rendere una testimonianza importante e restituire ai Novaresi parte di quella monumentalità dimenticata, spesso liquidata sotto la generica accezione di arte cimiteriale, ma di fatto espressione del condiviso intento di dare valore alla memoria di chi ci ha lasciato".

"La storia della Società per la Cremazione di Novara - spiega il presidente pro tempore, Ezio Ferraris - ha radici lontane. Il suo certificato di nascita è una lettera del 21 marzo 1881 dove il comitato della istituenda Società per la Cremazione dei Cadaveri invitava i propri sottoscrittori a una conferenza del Cav. Dott. Gaetano Pini che si svolse domenica 26 nella Gran Sala del Circolo Commerciale sul tema “La purificazione dei morti”. Da allora il nostro impegno si è declinato in molti modi adeguando le esigenze alle necessità del tempo con due certezze fondamentali: una etica, che si declina con la tutela delle volontà dei nostri associati, e l’altra temporale perché da quando siamo nati abbiamo garantito la nostra presenza ogni giorno. Nei secoli la nostra storia è stata legata a quella del Cimitero cittadino vedendoci coinvolti come costruttori tanto agli albori quando fummo impegnati in prima linea per la nascita del Tempio Crematorio, che fu inaugurato il 14 maggio 1885, quanto nei tempi più recenti quando abbiamo realizzato e donato alla città l’Area per la dispersione delle Ceneri, inaugurata nello stesso giorno di maggio del 2015. Il nostro impegno principale oggi è quello di plasmare una materia più complessa e meno visibile dei mattoni e delle pietre ma fondamentale che si chiama cultura. La morte è l’unica certezza che abbiamo, ci accomuna tutti rendendoci uguali e, se non abbiamo avuto la fortuna di esserlo in vita, finalmente liberi. Viviamo in un mondo troppo veloce che tende a nascondere i momenti fondamentali. Recuperare il senso del tempo, saper leggere la nostra storia, rifondare una ritualità dei passaggi, è essenziale per comprendere quale sia il nostro posto nell’Universo. Il luogo che ci aiuta a comprendere è il Cimitero: una città nella città che, se affrontata con curiosità e attenzione, può donarci il significato della storia in senso ampio, ovvero quella di una comunità e di una nazione, ma anche permetterci di ricostruire la storia intima di ognuno di noi svelandoci il passato della nostra famiglia. L’osservazione dei suoi monumenti declina il ricordo attraverso l’analisi dell’arte e dell’architettura. Visitare un Cimitero pensando di entrare in un museo a cielo aperto e non solo in un luogo di dolenza ci aiuta anche a elaborare il timore per il fine vita. Aiutarci a comprendere è il fine di questo progetto editoriale: una raccolta di immagini, aneddoti, storie e persone che vuole incuriosire il lettore accompagnandolo per mano in un viaggio che, se vorrà, lo porterà dalle pagine del libro alla scoperta dei luoghi. Mentre concludo questa presentazione non posso sapere l’impatto che avrà questa opera ma sono estremamente contento e orgoglioso del gruppo di lavoro che lo ha costruito: una realtà di professionisti novaresi che hanno creduto nel progetto con passione per cui a nome di So.Crem Novara un grazie all’editore Booksystem e a Francesca Giordano; a Mauro Martinengo che ha curato l’aspetto grafico; a Simone Ferrarotti per gli scatti fotografici; a Massimo Delzoppo per la ricerca e la redazione del testo. Un grazie particolare alla nostra socia Lucia Ferraris che ci ha permesso di conoscere l’opera inedita di Luigi Torri un ciabattino illuminato che ha passato la vita a raccontare il Cimitero trascrivendo lapidi, descrivendo monumenti e svelando i rapporti tra la città dei vivi e quella dei morti. Grazie all’Assemblea di tutti i nostri associati che ha approvato la nascita del volume. E da ultimo grazie a te, carissimo lettore, con l’acquisto della tua copia finanzi la nostra associazione, donando linfa a radici lontane le permetti di proiettarsi nel futuro".