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La difesa del direttore Carlo Pesta

Novara - Riceviamo e pubblichiamo dal maestro Carlo Pesta (nella foto insieme al maestro Gianmario Cavallaro), già direttore del Teatro Coccia di Novara e ora impegnato in varie direzioni e collaborazioni in Italia e anche all'estero (soprattutto in Svizzera).

"Fondazione Coccia: verrà mai anche il tempo della verità? 
Carlo Pesta, alla luce dei vergognosi ripetuti attacchi diffamatori e calunniosi a mezzo stampa e tramite internet, anche di questi giorni, aventi ad oggetto l'attività dallo stesso svolta nell'interesse del Teatro Coccia, ritiene doveroso ed indispensabile denunciare la grave diffamazione e le calunnie incautamente contenute nei numerosi articoli pubblicati, con inammissibile sistematicità, da anni, particolarmente su La Voce di Novara, che non solo hanno arrecato ed arrecano gravissimo danno al sottoscritto, ma, sprezzantemente, ledono, parimenti, la professionalità e l’onorabilità di tutti coloro che, con Carlo Pesta, hanno collaborato e collaborano. Ed invero, vari organi di “informazione”, volutamente, delineano, a carico dello scrivente, fatti e narrazioni assolutamente sganciati dalla realtà, tentando, invano, di corroborare la sequela di falsità persino sulla scorta di fantomatiche iniziative processuali a carico di Carlo Pesta che, invece, se effettivamente poste in essere, non avrebbero, comunque, avuto il minimo riscontro in termini di credibilità da parte dell'autorità giudiziaria. A comprova, il presunto destinatario delle stesse, ne è venuto a conoscenza esclusivamente, dalla lettura degli articoli citati.
Le modalità con le quali vengono “diffuse” le “notizie” su Carlo Pesta sono, quindi, manifestamente ispirate all'unico fine di screditare il sottoscritto; tuttavia, si sa, chi soffia nella polvere, si riempie gli occhi. Lungi, infatti, dalle farneticanti altrui ricostruzioni sul suo operato (anche nell'ambito della Fondazione Coccia) non si è poggiata nemmeno un'ombra di dubbio in termini di legalità, efficienza e professionalità.
Ne è prova inconfutabile che, avendo -ovviamente- agito sempre nella massima trasparenza, non solo la maggioranza al governo della città, ma anche tutte le forze di opposizione (tra le quali, come notorio, si annoverava il futuro sindaco, per di più, revisore dei conti) non hanno mai prospettato nemmeno il minimo cenno di critica sul piano politico, economico, societaria, gestionale, fiscale e legale, durante l'intera durata del rapporto professionale tra Carlo Pesta ed il Coccia. Vera è, piuttosto, la straordinaria crescita del Coccia conseguita da Carlo Pesta che, in pochi anni, aveva reso Novara punto di eccellenza teatrale e non solo per la danza.
Vero è, inoltre, che, una volta terminata la sua esperienza, quel percorso virtuoso si è arrestato, venendo, presto, sostituito da un progressivo decadimento che pare, oramai, irreversibile. A tal proposito, anche nella conferenza stampa del 2011, citata negli ultimi articoli, il sovrintendente ricordava i sorprendenti risultati per il Coccia, in grado, grazie al suo operato, di attrarre l'interesse globale e sinergico verso il teatro da parte di tutte le componenti sociali e culturali della città di Novara, con spettacoli sistematicamente sold-out. Deve, dunque, condividersi “l'invito” del giornalista a ricercarla su youtube ed a rivederla, con attenzione: basterà questo per svelare la gravissima capziosità di tutto quanto si tenta di addebitare al Pesta.
 Va, poi, aggiunto che, in quella conferenza stampa, il sottoscritto, sempre nell'esclusivo interesse del Coccia, si preoccupava anche di richiamare l'attenzione di tutti sulle criticità economiche su cui tempestivamente intervenire, per assicurare una continuità in termini di crescita del Teatro. Ma, come notorio quando il saggio indica la luna, lo stolto volge lo sguardo al dito.
Pertanto, nonostante il decorso di circa un decennio dalla cessazione della presenza di Carlo Pesta nella Fondazione Coccia, invece di indagare ed analizzare le reali cause della “cosidetta origine del buco”, si preferisce, a discapito della verità e della stessa fondazione, “servirsi” ed offrire, ai lettori, un'interpretazione falsata dell'operato del Pesta reso, incredibilmente, panacea e fonte di tutti i mali del Coccia.
Un modo d' agire illegittimo ed illecito che, intenzionalmente, ignora (e, cosa ancor peggiore, fa ignorare a chi legge) le effettive ragioni del declino del Coccia.  Un declino che si contrappone alla notorietà, ben oltre i confini nazionali, della compagnia di balletto che Carlo Pesta presiede ed ai quotidiani straordinari successi artistici che il sottoscritto consegue, sia nella danza che nella lirica.
Tutti gli articoli editi su La Voce di Novara, e non solo, nei quali si continua a parlare (rectius, a “sparlare” di Carlo Pesta), contravvenendo al primo inderogabile obbligo del giornalismo ovvero il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri di lealtà e buona fede, riportano, quindi, ad arte, situazioni difformi dal vero tese a prospettare reati contestati, commistioni gestionali e responsabilità di Carlo Pesta mai verificatisi, mal celanti un'assoluta ignoranza della vicenda così come delle minime regole in materia teatrale (date le inaccettabili innumerevoli imprecisioni) e, soprattutto, un ingiustificabile accanimento contro lo scrivente. Quanto innanzi chiarito e precisato, è, in conseguenza, di immediata evidenza la insostenibilità della situazione generata a danno di Carlo Pesta da La Voce di Novara ed altri organi di stampa.
Tali ragioni costringono il sottoscritto, come proprio diritto e dovere, ad intraprendere tutte le necessarie iniziative giudiziarie, tramite il proprio legale di fiducia, l'Avv. Roberta Cofano, a cui, a tal fine, è già stato conferito espresso incarico a propria tutela e per ristabilire la verità dei fatti nelle apposite sedi di giustizia avverso tutti coloro che hanno originato e/o ancora, compartecipano a questa deprecabile campagna diffamatoria e calunniosa nei suoi confronti".

Queste le dichiarazioni pubbliche del maestro Pesta, che se ne assume le responsabilità 'in toto'. Ovviamente la redazione e la direzione di Freenovara sono a totale disposizione per i colleghi o testate giornalistiche coinvolti per una risposta, sempre nei canoni del 'dialogo' civile e costruttivo. Per informare sempre liberamente e gratuitamente: free.