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Il trecatese dell'anno? Non ci sono dubbi: l'arciprete don Gilio Masseroni

Trecate - Una serata davvero indimenticabile per chi conosce l'arciprete di Trecate, don Gilio Masseroni, ed ha avuto la fortuna di lavorarci a fianco. Dopo 39 anni di servizio il parroco ha rassegnato le dimissioni, accettate dal vescovo di Novara, mons. Renato Corti. Non sa ancora se andrà via dalla città dei Santi Cassiano e Clemente o continuerà a risiedere in quella terra di fabbriche, palazzi e risaie. Ma di certo lo lega un affetto profondo. E la testimonianza è arrivata la sera di lunedì 19 settembre, quando la Consulta ha organizzato il concerto della Schola Cantorum San Gregorio Magno, per l'occasione diretta dal maestro Mauro Trombetta. Nella scaletta sono stati inseriti brani che hanno fatto da 'colonna sonora' in questo quasi quarantennio di collaborazione tra l'arciprete e la corale parrocchiale. Forse il momento più alto è stato il canto del Lacrymosa, tratto dal Requiem di Mozart: pubblico commosso in sala e applausi per questo gruppo che ha da poco superato i 100 anni di vita, ma che continua a regalare emozioni a chi li ascolta (vedi il Nabucco a Galliate di pochi giorni prima). Nell'intervallo hanno poi preso la parola il sindaco Enrico Ruggerone e il presidente della Consulta dei S.S. Patroni Giuseppe Peretti: il momento era di quelli solenni. Doveva infatti essere rivelato il vincitore del Premio Santi Cassiano e Clemente - Città di Trecate per l'anno 2011, destinato alla persona, gruppo o associazione che maggiormente si sono distinti negli ultimi 12 mesi. Ovviamente non c'erano nomination e il prestigioso riconoscimento è andato proprio a don Gilio, a testimonianza del grazie di tutta la comunità trecatese per il suo arciprete. Il parroco, emozionato e con un filo di voce, ha detto: "Sono commosso e devo dire che ho amato tanto questa città, per la quale ho anche fatto delle importanti e prestigiose rinunce. Ma sono contento così: qui ho trovato gente laboriosa, che si dà da fare e che non perde la speranza. Il consiglio che vi do è proprio di continuare su questa strada e di continuare a mantenere la vostra identità, anche se da paesone di 14-15.000 abitanti, siamo arrivato ben oltre quota 20.000 residenti". Nella seconda parte ha proseguito il concerto della Schola, con il 'diversivo' dei canti alpini. Al termine tutti soddisfatti e contenti per una serata che ha concluso le Patronali (bagnate e infreddolite) 2011.