Share |

A tu per tu con Ema Falconi e le sue storie di... gorilla

Roma - Un altro incontro, seppur virtuale, con una persona che a Roma è una delle più apprezzate e originali organizzatrici di feste. Fossimo a New York la chiameremmo 'p.r.' (ricordate la bionda amica della protagonista di Sex & the city?), ma siamo nella Capitale e ci piace conoscerla meglio e capire cosa 'bolle in pentola'.

Innanzitutto dicci di te, di cosa di occupi? Tuoi interessi? Tue passioni "Sono una libera professionista, laureata in Architettura. Mi occupo di progettazione, allestimento, grafica e sono appassionata di tutto ciò che è comunicazione visiva. Nel poco tempo libero mi dedico ai viaggi e agli amici: amo stare in mezzo alla gente, parlare, ascoltare, ballare. So stare da sola ma non sono un tipo solitario".  

Com’è nata in Emanuela il ‘fuoco’ per la notte e la gente della notte? "A 18 anni i miei compagni di studi mi portarono in una discoteca gay: mi innamorai della musica, della facilità con cui le persone si avvicinavano e facevano amicizia, del generale buon umore favorito anche da qualche drink in più... la discoteca è diventata subito un appuntamento irrinunciabile. Studiavo tutta la settimana aspettando con ansia di poter entrare di nuovo in questo mondo di divertimento in cui lasciarmi andare alla musica in mezzo a centinaia di persone: mi piaceva pensare che, mentre gli altri dormivano, noi vivevamo il nostro mondo parallelo. La domenica ripensavo a quello che mi era accaduto, agli incontri che avevo fatto... e già non vedevo l'ora che arrivasse il fine settimana". 

Ti consideri un pipistrello o più semplicemente un gatto che di notte miagola, si fa sentire, ma mai vedere? "Nessuno dei due: al pipistrello non piace il giorno e il gatto è furtivo. Mi considero un lupo per la resistenza con cui affronto nottate (e mattinate successive) di ballo continuo..."

Quale le sensazioni quando vedi che un tuo evento funziona e cosa si prova nel sentire il popolo della notte che ti dice “Grazie!”? "Vedere la sala piena di persone felici che si divertono ripaga all'istante di tutta la fatica, lo stress, i problemi legati all'organizzazione di un evento. Tutta l'energia che hai dato in un mese di preparativi ti viene restituita di colpo da una massa di gente: è una sensazione fantastica!"

Parliamo dell’idea Gorillas, com’è nata? "Per un certo periodo ho lavorato come grafica per qualche serata gay e, dopo un po', mi è venuta voglia di fare qualcosa di mio perché ho notato che l'idea di maschio omosessuale troppe volte viene associata a scarsa virilità. Essere gay non vuol dire necessariamente avere un debole per gli indumenti femminili oppure depilare eccessivamente viso e corpo come fanno le donne (e come fanno, oggi, molti maschi eterosessuali). Conosco uomini gay che apprezzano, in se stessi e negli altri, una mascolinità primordiale. Per questo motivo è stato creato il gruppo We Eat Bananas,  in cui uomini con queste preferenze interagiscono e fanno amicizia. Il gorilla, mangiatore di banane, simboleggia la forza fisica e la selvaticità che ben rappresenta questo tipo di uomo".

Che idea hai dell’uomo del XXI secolo? È più Gorilla oppure più David di Donatello? "Credo ci siano due tendenze ben precise. Nel mondo eterosessuale il maschio primordiale, “gorilla”, ha ceduto il posto all'uomo addomesticato, femminilizzato, evoluto, mammo perfetto, sempre meno dominante rispetto ad una donna ormai indipendente e cosciente delle proprie capacità in ambito sia lavorativo che familiare. In ambito gay, invece, l'uomo gorilla sta prendendo sempre più piede e, cosa molto importante, cerca la compagnia di uomini dello stesso tipo".

L’esperienza Gorillas con chi e grazie a chi ha preso il volo? "Gorillas è un evento per maschi e, per questo motivo, ho cercato qualcuno in grado di portare il proprio punto di vista di uomo. Giacinto Mozzetta, mio amico e ottimo fotografo professionista, è la persona che, insieme a me, ha ideato il progetto.  Annachiara Marignoli, che ha creduto in Gorillas fin dall'inizio, è una delle più note organizzatrici di eventi e, grazie alla sua lunga esperienza, sto imparando a districarmi nel difficile mondo del clubbing".

Dove avremo modo di assistere ad eventi Gorillas? "L'evento Gorillas si svolge a Roma una volta al mese ma l'intenzione è spostarci in altre città: il nostro pubblico proviene da varie parti d'Italia (e non solo) e credo sia arrivato il momento di portare questa festa anche fuori dalla Capitale". 

Perché Gorillas solo per Adamo? E ad Eva non ci pensi? "Eva è una creatura complessa, penso sia più difficile creare qualcosa per lei, ma in futuro potrei provarci. Per creare un evento di successo è importante avere una buona intesa con le persone a cui è rivolto. Sono una donna ma ho una personalità maschile che mi fa sentire molto a mio agio e in sintonia con gli uomini. In effetti chi mi conosce non si stupisce del fatto che organizzi un evento come Gorillas".

Ultima domanda di rito: un grazie a chi e un vaff… a chi (nella massima sincerità)? "Grazie a Fabio Di Domizio che ha creduto nel progetto sin dall'inizio prestando la propria immagine per la promozione del nostro evento. Con il suo aiuto, sia come testimonial che come coreografo, stiamo realizzando spettacoli creativi e inusuali per questo tipo di serata. Grazie a tutte le persone che, con il loro lavoro, rendono possibile l'evento Gorillas: uno staff completamente maschile che è per me una seconda famiglia. Grazie ai tanti ragazzi che partecipano con entusiasmo ai nostri eventi e ci spronano a fare sempre meglio. Un vaff... a chi dice che siamo maschilisti: essere omosessuali non vuol dire necessariamente avere un deficit di mascolinità".

Chi fosse a Roma e soprattutto appartenesse al 'sesso forte' può andare al prossimo Party. Gli appuntamenti sono per il 26 aprile, il 24 maggio oppure il 7 giugno in via di Santa Passera 27; si balla e si fa festa da mezzanotte alle 5 del mattino. Ah dimenticavo... se sei con le ciglia 'sistemate' o 'spinzettate' lascia perdere... tanto non ti fanno entrare...

Gianmaria Balboni