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La riforma del lavoro come strumento per uscire dalla crisi

Alberto Servini e Carlo Fossati

Borgomanero - "Non esiste altra ricetta-alternativa per uscire da questa crisi economica se non una riforma del lavoro".Lo ha detto a chiare lettere Carlo Fossati, giuslavorista di fama nazionale, collaboratore di Pietro Ichino massimo esperto di diritto del lavoro in Italia, durante l’ultimo meeting di novembre del Lions Club Borgomanero Host. Presentato dal presidente Alberto Servini,  Fossati ha dimostrato tutta la sua professionalità nello spiegare all’uditorio, con parole semplici e precise, una materia difficile e piena di normative, come quella relativa al mondo del lavoro. Oggetto della discussione, la riforma Fornero del 2011. Fossati, ha ricostruito tutta la vicenda che ha portato il Parlamento ad adottare questa riforma, partendo dalla lettera della BCE (Banca Centrale Europea) spedita nell’agosto 2011, all’allora in carica Governo Berlusconi. "La lettera – ha spiegato il giuslavorista – chiedeva in sostanza tre cose: recuperare la competitività e la credibilità italiana; aumentare la flessibilità in uscita e entrata nel mondo del lavoro e intervenire sulla pubblica amministrazione per migliorare l’efficienza". Fossati, da esperto, ha evidenziato tutto il percorso dall’inizio della crisi, primi mesi del 2008, sino al primo semestre 2013 "periodo – ha evidenziato – nel quale si sono persi oltre un milione di posti di lavoro; una crisi che ha pagato soprattutto il settore privato". Da qui il giuslavorista ha iniziato ad analizzare ciò che prima della riforma Fornero non andava "una anomalia tutta italiana, con un ‘ingessamento’ del mondo del lavoro,  dal 1970 sino ad oggi" per approdare all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, evidenziando l’articolo che prevede, alla voce  “licenziamento ingiustificato e illegittimo”  "la reintegrazione al posto di lavoro con la ricostruzione della ‘carriera’ lavorativa, dal licenziamento alla sentenza del giudice,  come se il licenziamento stesso  non  fosse mai avvenuto" sottolineando come   "il rischio di causa è un rischio aperto che scarica sulle aziende il costo e determinato da una rigidità eccessiva". Fossati ha poi citato una serie di esempi, come il caso americano nel quale  "chi perde il posto di lavoro lo ritrova al massimo in due mesi, mentre in Italia è difficile perdere il posto, ma anche trovarlo nel giro di breve tempo". Tuttavia la "Riforma Fornero ha superato la cultura di posto fisso dopo 40 anni con l’ articolo 18 in vigore; tutto ciò però rimane un passo compiuto solo a metà anche se di fatto ha introdotto l’istituto del tentativo allargato di concertazione". L’esperto non ha mancato di analizzare la questione della pubblica amministrazione e del lavoro per i giovani e la necessità di "rimuovere gli ostacoli per gli investimenti stranieri, e riformare la pubblica amministrazione". Al termine del suo intervento ha sottolineato "come Paese siamo capaci di eccellenze in tutti i settori: siamo nella condizione di darci regole migliori e in tempi rapidi".

La serata si è conclusa con una raccolta fondi da destinare agli alluvionati della Sardegna.