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Coldiretti: Servono azioni concrete per il comparto frutticolo Made in Piemonte

Non generalizzare sul caporalato, servono risorse per i produttori che lavorano da anni sotto i costi di produzione

Novara - “Certo le azioni contro il caporalato sono necessarie, ma non si può generalizzare in modo così semplicistico. I nostri produttori frutticoli ringrazieranno solo quando la Regione, con questo stesso piglio, metterà in campo azioni e risorse concrete per il comparto che, invece, non ha avuto contributi circa le gelate subite nella scorsa primavera, nulla rispetto alla decontribuzione, è stato tra quelli meno aiutati durante l’emergenza sanitaria e continua a lavorare sotto i costi di produzione”. Questo il pensiero del Presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e del Direttore Francesca Toscani rispetto alla decisione della Giunta di dare il via libera ad una manifestazione di interesse al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per partecipare, come capofila tra le Regioni, all'assegnazione di 4 milioni di euro da destinare alla lotta contro il caporalato. 

“Sono oltre 3 anni che evidenziamo le problematiche del frutticolo alla Giunta, ma non si è vista nessuna attività concreta, nessun sostegno nonostante avessimo già portato alla luce le difficoltà  durante lo specifico evento Frutta e Legalità, che avevamo organizzato nel giugno 2019 – continuano Baudo e Toscani - Stiamo parlando di un comparto che in Piemonte ha un fatturato di oltre 500 milioni di euro con una superficie di 18.479 ettari e oltre 7 mila aziende e sono nati, da diversi anni ormai, esempi da perseguire di ospitalità presso le nostre imprese agricole”.