Share |

L’industria novarese rimanda la ripresa

Il presidente dell'Ain, Fabio Ravanelli

Novara - Ancora qualche ombra sull'industria novarese, che deve rimandare di alcuni mesi l'appuntamento con la ripresa. Dalle previsioni congiunturali elaborate dall’Associazione Industriali di Novara per il terzo trimestre dell’anno (riportate integralmente sul sito “www.ain.novara.it”) emerge, infatti, che saldo tra gli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quelli che sono pessimisti sull’incremento della produzione tra luglio e settembre 2012 è sceso a -6,4 punti rispetto ai -2,8 dello scorso aprile. I saldi ottimisti/pessimisti relativi agli ordini totali ed esteri si attestano invece, rispettivamente, a -2,2 e +8,3 punti, contro i +0,9 e +3,4 della precedente rilevazione.

«L’incertezza che caratterizzava le previsioni del trimestre scorso – osserva il presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli (nella foto) – si è accentuata e gli spiragli di ritorno della fiducia sono stati ristretti dal peggioramento di alcuni indicatori. L'inizio della fase di uscita dalla crisi è quindi rimandato, perché l'export, da solo, non può fungere da volano in modo sufficientemente solido».

I dati relativi al mercato del lavoro rimangono negativi, ma sostanzialmente stabili: il saldo ottimisti/pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni sale a -8,4 punti dai precedenti -9,4, mentre il 23,9% delle imprese intervistate (contro il precedente 23,5%) pensa di fare ricorso alla Cassa integrazione guadagni. Migliorano, invece, gli indicatori relativi ai programmi di investimento: la percentuale di aziende che dichiarano di voler procedere alla sostituzione o all'ammodernamento degli impianti sale dal 41,3% al 43,2%, mentre prevede di investire in un ampliamento della capacità produttiva il 21,1% degli imprenditori, contro il 15,4% di tre mesi fa. «Questi dati – aggiunge Ravanelli – portano una salutare ventata di ottimismo e sono sintomatici della forte volontà di resistenza e di recupero che l'industria novarese è sempre capace di esprimere, anche nei momenti più difficili».

Rimane su livelli elevati (al 59,8%, come nella precedente rilevazione) la percentuale di imprese che dichiara un ritardo negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti. A livello settoriale non viene confermata l’attesa inversione di tendenza nel metalmeccanico, dove quasi tutti gli indicatori sono impostati negativamente: -12,8 è il saldo ottimisti/pessimisti relativo alle aspettative di produzione (era +12,8 nel 2° trimestre 2012), mentre quelli riferiti agli ordini totali ed esteri si attestano, rispettivamente, a -15,4 e +3 punti, a fronte dei precedenti +2,7 e -3,2, e il saldo sulle aspettative di allargamento della base occupazionale scende da -2,5 a -17,5 punti. Il 25,6% delle imprese dichiara la volontà di ricorrere alla Cig (era il 24,3% lo scorso aprile) ma le previsioni di investimento per ammodernamento o sostituzione salgono al 37,5% dal 35,1% precedente, mentre quelle per ampliamenti crescono dal 16,2% al 20%. Si attesta su livelli preoccupanti (60% contro il 54,1% della scorsa rilevazione) la percentuale di imprese che dichiara ritardi negli incassi.

Le aspettative di produzione tornano negative anche nel chimico, con un saldo ottimisti/pessimisti che scende da zero a -5,8  punti, mentre i saldi tra gli ottimisti e i pessimisti del comparto sugli ordini totali sono a +5,9 punti, a fronte dei +13,3 della precedente indagine, e quelli sulle esportazioni tornano in campo positivo dopo un anno, a +6,2 punti. Peggiorano le aspettative di allargamento della base occupazionale (-5,8 il saldo ottimisti/pessimisti, rispetto al +6,7 del 2° trimestre 2012) anche se nessuna azienda (contro il 6,7% dello scorso aprile) intende ricorrere alla cassa integrazione durante l'estate. Migliorano le denunce di ritardi nei pagamenti, che sono segnalate dal 46,7% delle imprese intervistate, a fronte del precedente 61,5%.

L'indagine dell'Ain conferma, invece, il miglioramento dei principali indicatori nel tessile-abbigliamento, dove il saldo ottimisti/pessimisti riferito alle aspettative di produzione sale a +12,5  punti dagli zero del precedente trimestre, con saldi in crescita da +12,5 a +37,5 punti per gli ordini totali e da -12,5 a +14,3 punti per quelli esteri. Il saldo ottimisti/pessimisti relativo alle intenzioni di fare nuove assunzioni passa da -12,5 a +25 punti, ma il 25% di imprese (contro il precedente 14,3%) dichiara l’intenzione di fare ricorso alla Cig. Crescono anche le intenzioni di investire in ammodernamento (37,5%) e in ampliamento (12,5%) degli impianti mentre i riatri negli incassi sono segnalati dal 57,1% degli intervistati.

Indicatori positivi, infine, per il comparto alimentare, dove il saldo ottimisti/pessimisti relativo alle aspettative di produzione balza da +18,2 a +50 punti, lo stesso valore del saldo riferito agli ordini totali, che era a +27,3 punti nel trimestre scorso. Cala invece, da 40 a 25 punti, il saldo ottimisti/pessimisti riferito agli ordini esteri. Nessuna azienda dichiara di voler fare ricorso alla Cig (erano il 9,1% nel secondo trimestre dell'anno) mentre il saldo ottimisti/pessimisti relativo alle previsioni di allargamento della base occupazionale sale a zero dai precedenti -9,1 punti. Il 25% delle imprese intervistate (contro il 18,2% precedente) esprime la volontà di procedere ad ampliamenti della capacità produttiva, mentre il 62,5%, contro il 54,5% di aprile, intende investire in ammodernamento o sostituzione degli impianti. Aumenta ancora, attestandosi su livelli molto preoccupanti, la percentuale di imprese che dichiara ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti: 75% contro il 45,5% del secondo trimestre 2012.