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La trasformazione digitale di successo

Le imprese si raccontano

Novara - Oltre 400 persone, soprattutto studenti e studentesse dell’Università del Piemonte Orientale (Upo), hanno preso parte ieri all’incontro “La trasformazione digitale di successo: le imprese si raccontano”, organizzato dal gruppo di lavoro che all’interno dell’Associazione Industriali di Novara riunisce le aziende dell’Information & Communication Technology in collaborazione l’ateneo tripolare. Durante l’incontro, tenutosi nell’Aula Magna del Campus Perrone dell’Upo, a Novara, imprenditori e manager di importanti aziende hanno raccontato come hanno realizzato la trasformazione digitale all’interno della propria organizzazione e come hanno integrato le tecnologie digitali in tutti gli aspetti del business.

Dopo i saluti di Eliana Baici e Andrea Turolla, rispettivamente direttore del Dipartimento di studi per l’Economia e l’Impresa e direttore generale dell’Upo, sono intervenuti Carlo Robiglio, presidente della Piccola Industria di Confindustria, e Fabio Ravanelli, presidente del’Ain e di Confindustria Piemonte. Robiglio ha messo in evidenza la necessità di dare sempre più spazio alla dimensione dello sviluppo delle competenze, soprattutto scientifiche e tecnologiche, in ogni percorso formativo e professionale. «Al centro della trasformazione digitale – ha sottolineato – c’è sempre la persona, con la sua capacità di affrontare il cambiamento con spirito costruttivo. La forte presenza di oggi è un segnale incoraggiante, perché finché avremo aule piene e imprenditori che non si arrendono il nostro Paese avrà un futuro».

Ravanelli ha illustrato i dati elaborati da Confindustria Piemonte, secondo i quali a metà 2018, il 32,3%, delle imprese piemontesi aveva investito in tecnologie “4.0” e il 20,7% lo aveva fatto utilizzando gli incentivi previsti dall’omonimo piano nazionale. Le tecnologie introdotte hanno riguardato per il 27,2% i macchinari e gli impianti, mentre le tecnologie per la cybersecurity e il cloud computing hanno riguardato solo il 4,7% dei casi. Le tipologie di innovazione introdotte hanno riguardato per il 26,3% i processi, per il 15,7% l’organizzazione, per il 13,7% i prodotti e per il 5% il ramo commerciale. «Questi dati – ha commentato – ci dicono che c’è ancora molto da fare: la “rivoluzione 4.0” è già iniziata e ha una struttura permanente, ma il fatto che due imprese su tre ne siano estranee ci dimostra quanto questo percorso stia ancora cercando di trovare la sua peculiare dinamica di sviluppo. Il nostro compito è riuscire a “governare” al meglio questa dinamica, perché le aziende di ogni tipologia e dimensione possano avere, anche grazie al sostegno che può venire dalle associazioni imprenditoriali e dal Digital Innovation Hub Piemonte, il massimo vantaggio. Dobbiamo abituarci a “pensare digitale” e chi non lo comprende e non si adegua rischia di rimanere indietro in modo forse irreversibile».

Turolla ha messo in evidenza l’importanza dell’evento come esempio concreto di condivisione del processo che porta ogni giorno imprenditori e manager ad affrontare con responsabilità le problematiche relative al mantenimento del vantaggio competitivo della propria azienda, trovando un difficile equilibrio tra variabili e dinamiche molto complesse. «Anche l’Upo – ha sottolineato – è a suo modo un'impresa: la nostra “quota di mercato”, in termini di studenti iscritti, è aumentata del 26% negli ultimi sei anni, come nessun altro ateneo in Italia. Si tratta di un risultato di cui siamo orgogliosi e che ci spinge a proseguire con fiducia in questo percorso di miglioramento continuo».

Durante la tavola rotonda hanno portato le loro testimonianze Antonio Bosio, Head of Product& Solutions di Samsung Electronics Italia,  Donatella Paschina, Group Chief Information Officer del Gruppo Ermenegildo Zegna, Andrea Sarasso ed Enrico Banfo, rispettivamente Brand Manager e Digital & Social Media Manager di Sambonet Paderno Industrie Spa, Fabio Leonardi e Manuele Crupi, rispettivamente amministratore delegato e marketing manager di Igor srl, Paolo Ferrari, amministratore delegato di Comoli Ferrari & C. Spa, e Guido Galimberti, amministratore delegato di Cef Publishing srl. I lavori sono stati conclusi dal saluto del presidente della sezione Ict dell’Ain, Fabrizio Bozzini.

«A un anno esatto dal successo del convegno sulla Cybersecurity – commenta Roberto Candiotto, docente di Organizzazione aziendale e Sistemi informativi all’Upo, che con la collega Silvia Gandini ha curato gli aspetti scientifici dell’evento e coordinato la tavola rotonda – abbiamo riproposto un incontro per fare il punto sulle tematiche di più stringente attualità, connesse con l’uso delle tecnologie avanzate, che stanno rivoluzionando il modo di fare impresa. Ho avuto l’onore di coordinare imprenditori e manager di massimo rilievo di realtà di assoluta eccellenza, i quali, non solo accettano quotidianamente la sfida della “digital transformation”, ma sono artefici della “digital disruption”. Le aziende invitate a condividere le proprie strategie vincenti hanno declinato e interpretato i driver che guidano la trasformazione digitale - big data, realtà aumentata, intelligenza artificiale, internet of things, blockchain - ispirando l’uditorio e animando la curiosità e il dibattito. La nostra piena soddisfazione consiste nel constatare l’evidente interesse per queste tematiche, non solo dei diversi attori del tessuto economico e del territorio, ma, anche e soprattutto, dei nostri studenti, i quali hanno avuto l’occasione di verificare quanto siano attuali e reali i contenuti dei nostri corsi improntati sull’Ict e quanto si possano e debbano impegnare per acquisire le competenze - soft skill e complex skill - per affrontare da protagonisti la trasformazione digitale».