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LE BUGIE DEL SOMMERSO TURISTICO

Emilio Zanetta: “La sharing economy cresce senza sosta ed inquina il mercato”
Emilio Zanetta

Novara La sharing economy cresce senza sosta ed inquina il mercato” dichiara Emilio Zanetta, Presidente di Federalberghi Novara, alla lettura del rapporto sul sommerso turistico realizzato da Federalberghi nazionale con la collaborazione tecnica di Incipit e Inside Airbnb. Nel mese di aprile 2017 (settimana di Pasqua), nella provincia di Novara, risultavano disponibili su Airbnb 537 alloggi, di cui:

- 368 (68,53%) riferiti ad interi appartamenti;

- 436 (81,19%) disponibili per più di sei mesi;

- 289 (53,82%) gestiti da host che mettono in vendita più di un alloggio.

"Si tratta di dati inequivocabili, prosegue Zanetta, che smascherano definitivamente le 4 grandi bugie della cosiddetta sharing economy"

· nella maggioranza dei casi, l’attività non è un’occasionale fonte integrativa del reddito, ma rappresenta un vero e proprio business

· c'è un evidente squilibrio in termini di ricadute sul sistema economico derivante dalla situazione d’irregolarità legata al sommerso

· a fronte di fatturati / ricavi consistenti non corrispondono apporti equivalenti in termini di contributo all’erario e di sostegno all’occupazione e al reddito

· vengono danneggiate tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza.

Chiediamo dunque che vengano definite nuove regole, capaci di mettere a fuoco con chiarezza il fenomeno e contrastare gli abusi, e che l’attività di vigilanza venga esercitata con efficacia.

Il nostro impegno è volto a tutelare tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza. Abbiamo censito le strutture parallele che vendono camere in rete sui principali portali - aggiunge Emilio Zanetta - e mettiamo questo elenco a disposizione delle amministrazioni nazionali e territoriali, nonché delle autorità investigative competenti, che desiderano fare luce sul fenomeno”.

Alcune regole stabilite dai grandi competitors per contrastare l’abusivismo e la concorrenza sleale nel settore ricettivo:

– BARCELLONA: chi vuole affittare il proprio appartamento per periodi brevi deve chiedere una licenza

– AMSTERDAM: le attività non professionali possono ospitare al massimo 4 persone. In ogni caso, se l’attività si svolge per più di 60 giorni nell’anno, si determina automaticamente l’obbligo di apertura della partita Iva
– NEW YORK: i contratti di locazione di durata inferiore a 30 giorni possono essere gestiti unicamente da imprese ricettive
– BERLINO: la violazione delle regole in materia di locazioni brevi comporta una sanzione di 100.000 euro. La norma mira a tutelare i cittadini, che stentano a trovare casa in affitto a prezzi ragionevoli
– PARIGI: anche gli affitti brevi sono soggetti alla tassa di soggiorno