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A Novara parte la rivoluzione dei dehors

Richiesta o ampliamento di quelli attuali e burocrazia più snella

Novara - Richiesta di dehors o ampliamento di quelli attuali e burocrazia più snella: da oggi, per i titolari di esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande è possibile  inviare la richiesta semplicemente attraverso la compilazione di un modulo da rimandare compilato al Suap via mail. Il modulo, pubblicato sul sito del Comune di Novara, consente  alle attività (come bar, ristoranti ecc) rimaste finora chiuse a causa dell’emergenza Covid–19, di chiedere, in particolare, l’ampliamento del proprio dehor fino a raggiungere una superficie maggiore rispetto a quella attuale, per permettere di riprendere il servizio, nel rispetto del distanziamento previsto dalla normativa. Allo stesso tempo, per chi ne fosse sprovvisto, si può fare richiesta di nuovo plateatico. L’invio della mail all’indirizzo suap@cert.comune.novara.it– specificando l’oggetto: “Nuovo plateatico” - sarà seguito da una valutazione immediata da parte degli uffici competenti con conseguente sopralluogo, arrivando all’autorizzazione finale in pochi giorni.

“Partiamo subito, non aspettiamo il DL: a coloro che finora sono rimasti chiusi a causa dell’emergenza sanitaria – spiega il Sindaco di Novara Alessandro Canelli – diamo la possibilità di ampliare il proprio dehors individuando nuovi spazi adiacenti ai locali per permettere ai clienti di frequentare il bar o ristorante nel rispetto del distanziamento previsto. Il tutto ovviamente in modo gratuito. Per i titolari di queste attività, abbiamo istituito una procedura snella e immediata: in pochi giorni saremo in grado di verificare le varie situazioni e rilasciare l’autorizzazione di ampliamento o di nuovo dehors. Inoltre – continua il Sindaco Canelli – diamo la possibilità ai parrucchieri che sono chiusi ormai da due mesi e mezzo di riaprire già il 18, anche se è un lunedì, tradizionale giorno di chiusura di queste attività”.

Infine ampliamento degli orari di apertura: “I negozi potranno rimanere in città dalle 7 alle 22. Chiaramente sulla base di singole valutazioni da parte dei titolari”.

“Il commercio – aggiunge l’assessore al Commercio Elisabetta Franzoni – ha bisogno di tirare il fiato. I due mesi e mezzo di chiusura hanno influito gravemente sul tessuto economico del nostro Paese. Siamo pronti per aiutare i Novaresi sostenendoli con tutte le iniziative possibili e attraverso una burocrazia più leggera con tempi di risposta immediati”.

“Dobbiamo uscire quanto prima da questa situazione – conclude Canelli -  risollevando innanzitutto l’economica locale e utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione per dare fiato alle imprese e ai cittadini”.