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Più ottimismo per l’industria novarese

Novara - Ancora segnali positivi per l'industria novarese. Le previsioni congiunturali elaborate dall’Associazione Industriali di Novara per il secondo trimestre del 2011 (riportate integralmente sul sito internet “www.ain.novara.it”) sembrano infatti segnalare una progressiva uscita dalla fase di crisi. Il saldo tra gli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quelli che sono pessimisti sull’incremento della produzione nel prossimo trimestre passa da -2,6 a +6,4 punti. «L'andamento – osserva il presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli – è ancora altalenante, ma il trend è in crescita e ci conferma che, seppur a fatica, stiamo uscendo dalla crisi che ha toccato i livelli più bassi proprio due anni fa». I saldi ottimisti/pessimisti relativi agli ordini totali ed esteri si attestano, rispettivamente, a +10,8 e a +11,5 punti, in aumento rispetto alla precedente rilevazione (in cui i saldi erano rispettivamente a +3,3 e +8,8 punti).
In crescita risultano anche gli indicatori relativi al mercato del lavoro. Il saldo ottimisti/pessimisti relativo alla volontà di procedere ad allargamenti della base occupazionale continua la risalita, fermandosi a zero punti. «Non è ancora un forte segnale dell’intenzione di procedere a un incremento degli organici – aggiunge Ravanelli – ma rispetto ai -3,2 punti della precedente indagine si tratta di un dato positivo. Anche in questo caso, infatti, il trend è definito e indica che la fase delle grandi ristrutturazioni organizzative provocate dalla crisi dovrebbe essere definitivamente conclusa».
Il 21,9% delle imprese intervistate dichiara di voler fare ricorso alla Cassa integrazione guadagni. Il dato è in linea con la precedente rilevazione (21,3%) e dimostra come a pagare l'onda lunga della crisi sia soprattutto il fronte occupazionale. «Alla luce della lentezza della ripresa – spiega il direttore dell’Ain, Aureliano Curini – il ricorso alla Cig rimarrà ancora alto nel corso dell’anno. Le posizioni lavorative nell’industria manifatturiera sono diminuite per tutto il 2010 a causa dei bassi livelli di attività delle aziende. L’occupazione non è ripartita nemmeno nei servizi privati e risulterà frenata finché la produttività e le ore lavorate pro-capite non avranno recuperato la profonda contrazione provocata alla recessione».
Calano le intenzioni di effettuare investimenti nei prossimi tre mesi: 38,8% e 21,6% sono le percentuali di imprese che dichiarano di voler fare investimenti, rispettivamente, di sostituzione o ammodernamento della loro capacità produttiva e di ampliamento degli impianti (i valori della precedente indagine erano, rispettivamente, 46,3% e 24,4%). «Questo dato – commenta Ravanelli – sorprende un pò, essendo la propensione a investire da parte dell'imprenditoria novarese sempre stata su livelli abbastanza elevati. È però vero che in questo inizio d’anno i progetti delle imprese sono stati frenati dalla debole domanda interna, dai margini erosi dal rincaro delle materie prime e da un credito più selettivo. La domanda di credito per investimenti è infatti in calo, mentre sale quella per capitale circolante e ristrutturazione del debito».
Sempre su livelli elevati (52,6%) è, infine, la percentuale di imprese che dichiara un ritardo negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti (50,4% il dato precedente). Secondo Confindustria le imprese italiane sono le uniche ad aver registrato, nell’ultimo biennio, un peggioramento del fenomeno dei ritardati pagamenti: in media 150 giorni per la pubblica amministrazione e 45 per i clienti privati. «Si tratta – conclude Ravanelli – di un fenomeno molto grave e che va contrastato con determinazione. È decisamente lodevole, da questo punto di vista, l’iniziativa varata a fine 2010 dalla Provincia di Novara per la cessione dei crediti vantati dai suoi fornitori».
L'ANDAMENTO DEI SETTORI PRINCIPALI

METALMECCANICO - Il saldo ottimisti/pessimisti sulle attese di produzione sale da +8,2 a +14,1 punti. Quelli relativi agli ordini totali ed esteri si attestano, rispettivamente, a +13,3 e +13,7 punti contro i precedenti +11,5 e +18,4. Per la prima volta le aspettative relative agli ordini totali non vengono penalizzate dalle attese relative alla domanda interna. Lieve oscillazione (28,1% rispetto al precedente 27,9%) per la percentuale di imprese che dichiara la volontà di ricorrere alla Cig. Ritorna positivo, dopo tre anni, l’indicatore relativo alle aspettative di allargamento della base occupazionale: +6,6 rappresenta il saldo ottimisti/pessimisti, contro il precedente -6,4. Il 22% delle aziende ha in programma investimenti di ampliamento (19,7% nel trimestre precedente) mentre il 30,5% dichiara di voler effettuare investimenti di ammodernamento/sostituzione (42,6% nella precedente rilevazione). Calano dal 52,5% al 46,6% le denunce di ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti.

CHIMICO - Il saldo ottimisti/pessimisti sulle aspettative di produzione è nullo, ma in miglioramento rispetto ai -15,4 punti della scorsa rilevazione. +7,7 e +10 punti sono i saldi ottimisti/pessimisti riferiti, rispettivamente, agli ordini totali ed esteri (-15,4 e +9,1 nel 1° trimestre 2011). Stabile, ma sempre negativo, il saldo ottimisti/pessimisti riferito alle imprese che hanno dichiarato l’intenzione di procedere ad allargamenti della base occupazionale: -6,7 punti rispetto al precedente -7,2. Nessuna azienda, in compenso, intende fare ricorso alla Cig. Sempre elevato il mancato rispetto dei tempi di pagamento pattuiti, segnalato dal 50% delle imprese, contro il 42,9% dello scorso trimestre.
TESSILE - Il settore conferma il miglioramento registrato nella precedente rilevazione: +12,5 è il saldo ottimisti/pessimisti riferito alle aspettative di produzione (era a zero nel 1° trimestre 2011), con attese positive sia per gli ordini totali (+25 il saldo ottimisti/pessimisti, +12,5 punti nella precedente indagine) sia per gli ordini esteri (+37,5 punti rispetto a +28,6). In peggioramento, invece, gli indicatori relativi al mercato del lavoro: il 44,4% delle imprese dichiara l’intenzione di utilizzare la Cig (37,5% nello scorso trimestre) mentre il saldo ottimisti/pessimisti relativo all’intenzione di allargare la base occupazionale scende da +12,5 a -11,1 punti. Molto elevata (77,8%) la percentuale di imprese che denuncia ritardi negli incassi. ABBIGLIAMENTO - Si cominciano a registrare i primi segnali positivi dalla fine del 2008. A fronte di aspettative di produzione con saldo ottimisti/pessimisti nullo, ma in miglioramento rispetto ai -50 punti della le precedenti indagine, si registrano attese positive sugli ordini esteri (+33,4 è il saldo ottimisti/pessimisti, era -40 punti a inizio anno) e rimangono stabili, a saldo zero, quelle relative agli ordini totali. Stabile anche la percentuale di imprese che dichiara di voler fare ricorso alla Cig: 20% rispetto al 25% dell’indagine precedente. Elevate (60% del campione) le dichiarazioni di ritardi negli incassi.

ALIMENTARE - Il settore conferma l’inversione di tendenza registrata nella precedente indagine. Con un saldo ottimisti/pessimisti sulle attese di produzione che cala da zero a -8,3 punti. Nulli risultano i saldi ottimisti/pessimisti riferiti sia agli ordini totali sia a quelli esteri (erano 0 e +15,4 punti nel primo trimestre dell’anno). In flessione (da 25% a 16,7%) è anche l’indicatore relativo alla volontà di procedere a investimenti di ampliamento della capacità produttiva, mentre la percentuale di imprese che farà investimenti di ammodernamento/sostituzione degli impianti sale dal 66,7% al 75%. Nessuna azienda del campione intende ricorrere alla Cig, mentre il saldo ottimisti/pessimisti sulle intenzioni di nuove assunzioni sale a zero punti, dopo essere stato negativo per cinque trimestri consecutivi. I ritardi negli incassi sono segnalati dal 58,3% delle aziende, rispetto al 53,8% del trimestre precedente.