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Rimborsi Iva: l'Ain dice “basta” ai ritardi nei pagamenti

Fabio Ravanelli, presidente dell'Ain

Novara - «I ritardi nei pagamenti dei rimborsi Iva sono sempre più frequenti e stanno condizionando pesantemente i conti delle aziende associate all'Ain. Il Governo, oltre a snellire le procedure e garantire tempi certi nel far fronte ai suoi debiti, deve individuare una soluzione strutturale che consenta alle aziende di poter contare sulla liquidità a loro credito e su una riduzione della pressione fiscale nel medio termine». Con queste parole il presidente dell’Associazione Industriali di Novara, Fabio Ravanelli (nella foto), interviene su un problema sempre più sentito delle imprese novaresi, specificando che «serve un'iniziativa legislativa per fissare un termine certo entro il quale Equitalia deve provvedere al rimborso dei crediti fiscali. Le aziende – osserva Ravanelli – hanno bisogno di certezze per la loro pianificazione finanziaria».

«La tardività nell'esecuzione dei rimborsi Iva richiesti dalle imprese – aggiunge il direttore dell'Ain, Aureliano Curini – è consistente anche nella nostra provincia. Per questo motivo abbiamo chiesto a Confindustria un intervento deciso nei confronti delle autorità di Governo affinché venga posto rimedio con la massima sollecitudine, consentendo una più ampia possibilità di compensazione. Se dovesse perdurare questa situazione metterebbe a rischio, in molti casi, l'esistenza stessa delle aziende creditrici».

Secondo le previsioni congiunturali dell'Ain per il secondo trimestre 2012 le intenzioni di investimento delle aziende novaresi sono in contrazione rispetto a inizio anno, sia per quanto concerne l'ammodernamento della capacità produttiva (da 46,1% a 41,3%) sia per l'ampliamento degli impianti (da 19,1% a 15,4%). «I progetti delle aziende – conclude Curini – sono ancora frenati dalla debole domanda interna, dai margini erosi dal rincaro delle materie prime e da un credito più selettivo. Ma non possiamo consentire che la carenza di liquidità provocata dal mancato pagamento dei crediti da parte della pubblica amministrazione possa costituire un'ulteriore causa del freno allo sviluppo».