Share |

Turismo: bilancio negativo per l’occupazione camere autunnale e previsioni future all’insegna del ribasso

Novara - Sulla scia di uno scenario turistico autunnale con segno negativo, le imprese ricettive della provincia di Novara possono contare solo sul 25% di camere occupate in media tra ottobre e dicembre, a causa del calo delle performance di vendita camere pari al -9,5% rispetto allo stesso periodo nel 2010. La stagione autunnale, quindi, chiude il 2011 in linea con il trend registrato nell’arco dell’anno (in media -3,3% da gennaio a dicembre) e si uniforma all’andamento regionale.

«Il trend delineato dalle rilevazioni congiunturali esprime un clima di difficoltà per gli operatori del turismo – commenta Paolo Rovellotti, presidente della Camera di Commercio di Novara – Consapevoli della rilevanza di questo comparto per l’economia novarese, l’Amministrazione camerale ha stanziato per il 2012 oltre 236mila euro per accrescere la qualità dell’offerta turistica locale, cui si aggiungono ulteriori 303mila euro finalizzati a valorizzare le produzioni tipiche del territorio e a contribuire ad una sua più ampia ed efficace promozione».   

Le performance di vendita del comparto complementare, influenzate dalla stagionalità dell’offerta turistica del settore, contribuiscono nel disegnare questo scenario critico dell’autunno turistico novarese, registrando circa 1 camera venduta su 10 disponibili ed una flessione che vede il suo picco nel mese di novembre (-22,9%). Traina l’ospitalità locale il comparto alberghiero (in media quasi il 41% di camere occupate ed una crescita del +3,5%) dove la clientela occupa circa la metà delle camere disponibili ad ottobre e novembre e circa 2 su 10 a dicembre (crescita tra il +2,7% ad ottobre ed il +3,9% a dicembre). Nel caso degli alberghi, inoltre, l’andamento stabile dell’occupazione camere è accompagnato dall’incremento dei prezzi che si attestano nel IV trimestre su circa 83 euro in media, registrando un aumento del +3,6% rispetto al 2010 (+2,8% tra il 2009 ed il 2010). In termini di aree prodotto, sono le imprese ricettive legale al turismo “en plein air” a risentire della congiuntura economico-sociale (subita maggiormente da quei territori caratterizzati da una forte stagionalità dell’offerta turistica) con il 24% di camere vendute in media nel trimestre (-16,1% rispetto al 2010). In controtendenza l’appeal della città ad ottobre (54,3% di camere occupate) e novembre (52%) dove si registra una crescita rispettivamente del +3,3% e del +4%. Lo stesso vale per il lago ma solo a dicembre (21,1% di camere vendute e +8,2% rispetto al 2010).

Le previsioni di vendita nel periodo natalizio

Per le festività natalizie gli operatori prevedono di occupare il 20,1% delle camere disponibili, ipotizzando, quindi, un calo del -9,2% rispetto al 2010, sulla scia del clima di pessimismo generalizzato (addirittura la flessione prevista in Piemonte supera il -22%).

Nel dettaglio dei comparti, da un lato, gli operatori dell’extralberghiero non prevedono un cambiamento di rotta rispetto al dato congiunturale e prevedono performance natalizie in calo (-13,6%); dall’altro, gli albergatori prevedono di contenere il calo e si aspettano di vendere il 27% delle camere (solo il -3,2% rispetto all’anno precedente). Tra le aree prodotto, le imprese ricettive sul lago si mostrano più ottimiste e prevedono di occupare quasi la metà delle camere disponibili, vale a dire il +13,7% rispetto a Natale 2010. Più critici gli operatori la cui attività si lega al turismo “verde” che prevedono di occupare solo il 15,5% delle camere disponibili: il -21,8% rispetto al 2010.

Le prenotazioni da gennaio a marzo 2012

Le prenotazioni registrate dagli operatori novaresi per i primi mesi del 2012 sono contenute e si attestano sul 6,4% di camere già vendute per gennaio, sul 6,2% a febbraio e sul 4,5% a marzo, con un lieve calo a gennaio (-2,3%). Leggermente più alte le prenotazioni nelle strutture extralberghiere della provincia (beneficiando dell’imminenza della bella stagione) che si attestano sul 9,8% a gennaio, sul 7,3% a febbraio e sul 5,7% a marzo, con aumenti del +2,3% nel primo mese dell’anno e di circa il +4% nei due mesi successivi.