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AL VIA I VOUCHER IN AGRICOLTURA

Trecate - È stato dato il via libera all’applicazione dei voucher in agricoltura: il Parlamento ha infatti approvato la legge 96/2018 che riforma alcuni aspetti del mondo del lavoro, vista la necessità di attivare nell’immediato misure a tutela della dignità dei lavoratori e delle ditte. Per le imprese agricole sono state introdotte alcune novità per rendere più aderente alla realtà del comparto le norme e le procedure. «Si tratta di un primo segnale di sburocratizzazione – dichiara il Consigliere incaricato alle Attività produttive Patrizia Dattrino – Con i voucher circa 50mila posti di lavoro occasionali possono essere assegnati in regola e diventano così opportunità di integrare il reddito delle categorie più deboli. Le attività per cui sono utilizzati maggiormente sono quelle di raccolta di verdura e frutta e di vendemmia (quasi la metà dei voucher nel passato è stata infatti usata nel settore vitivinicolo)».

Chi decide di usare i voucher deve trasmettere, almeno un’ora prima dell’avvio dell’attività tramite la piattaforma Inps, i dati anagrafici e identificativi del personale assunto, il luogo di svolgimento e l'oggetto della prestazione, l’entità del compenso, la data di inizio e il numero di ore presunte di prestazione su un arco temporale massimo di 10 giorni. Nel caso in cui il lavoratore non venga impiegato, l’imprenditore può revocare la richiesta servendosi della piattaforma Inps.
I voucher possono essere percepiti esclusivamente da pensionati, studenti con meno di 25 anni, disoccupati, cassintegrati e persone che percepiscono il reddito di inclusione o altre risorse di sostegno del reddito. Il lavoratore dovrà autocertificare, sotto la propria responsabilità, la condizione di studente, pensionato o altro e soprattutto la non iscrizione nell’anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli. Il ricorso al lavoro occasionale è consentito esclusivamente alle imprese agricole che occupano non più di cinque dipendenti a tempo indeterminato.
«Anche nel settore agricolo – conclude Patrizia Dattrino – vi è quindi una possibilità in più, seppur temporanea, offerta a tutti coloro che non trovano sbocchi lavorativi».