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Alcune considerazioni di Daniele Galli sul Parlamento oggi

Borgomanero - Riceviamo e pubblichiamo da Daniele Galli, già deputato in Parlamento nelle fila del centrodestra: "Bisognerà pur chiedere conto ai nostri rappresentanti  di  Camera e Senato eletti nel novarese  delle motivazioni   circa il   loro arrendevole  voto  sul taglio dei Parlamentari, voto che ha modificato la Costituzione  con la stessa leggerezza con cui si modificherebbe un  regolamento condominiale, voto che ha posto la nazione nell’ attuale fase,  spero temporanea,  di impraticabilità elettorale in quanto venendo meno il rapporto certo tra  cittadini /eletti  lascerebbe molte aree  marginali prive di rappresentanza democratica, voto per il più  giustificato da un risibile risparmio praticato sull’ esercizio della democrazia, se tale fosse stata l’ esigenza perché allora non dimezzarsi lo stipendio  e da una presunta maggior funzionalità delle Camere  fatto totalmente non veritiero  in quanto il carico personale  per i futuri Dep. e Sen. sarà ben maggiore  e quindi nettamente meno gestibile in termini di approfondimento e interazione. Dovrebbero gentilmente anche renderci edotti delle motivazioni per le quali da essi  non sia stato sollevato neppure  un flebile commento (salvo non sia pervenuto attendo smentita) e  della loro tacita personale sottomissione  alle regole dell’ anti politica e a quelle  imposte dai M5S o del convincimento per esse.    Regole  adottate  convintamente  o meno  anche dai partiti di cdx Meloni  e Salvini in testa  e  da un   Berlusconi ormai  quasi sempre  ondivago su ogni  posizione, un velo pietoso sul  PD  che con le dichiarazioni di Delrio  ha portato una nota  tragicomica  in Parlamento smentendo senza pudore “convintamente” se stesso e le precedenti  “convintissime” posizioni contrarie sue e del suo partito circa tale  modifica. Nel complesso lo spettacolo  è stato l ‘esaltazione di un bieco  relativismo e opportunismo piegato all’ antipolitica e alla  difesa autoconservativa della propria funzione pro tempore, ( in caso di  voto contrario le  elezioni erano  sul piatto ),   nonché dell’ assoluta incapacità  progettuale   atta a sganciarsi  dalle logiche di un’ antipolitica sempre più destabilizzante le regole costituzionalmente vigenti.  Destabilizzazione  programmata e non  pura casualità, mai contrastata dal garante dello Stato di turno,   il cui punto di inizio può essere convenzionalmente preso come la pubblicazione del famoso libro La Casta di  area CorSera, in cui si trovano tutti i  temi strumentalmente usati successivamente dal blog di Grillo e  dalla quasi totalità della stampa e dei media nazionali.  Dopo ormai più di 12 anni  di questa sperimentazione distruttiva  il risultato è quello negativo che si può cogliere  giornalmente, lo sdoganamento delle peggiori  pulsioni e la ingovernabilità dello Stato  nonostante  le fantozziane alchimie governative  poste in essere, azioni che stanno affossando la nazione sia sul piano economico sia sul   piano più astratto della moralità pubblica che quello assai concreto  dei diritti civili".