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On. Daniele Galli (Fli): Creare una zona franca nel Novarese

L'on. Daniele Galli (Fli)

Borgomanero - Un ulteriore passo avanti nell’analisi di convenienza economica e politica per la realizzazione di zona franca nel novarese è stato effettuato giovedì 20 settembre presso la Camera dei Deputati in un incontro avvenuto tra il primo firmatario della proposta di legge per l’istituzione di zona franca, On. Daniele Galli, e i Consiglieri economico e delle relazioni istituzionali del Ministero dello Sviluppo economico, stretti collaboratori del Ministro Corrado Passera. Quanto è avvenuto è conseguente alla precedente approvazione di un Ordine del giorno, presentato dallo stesso Galli, in cui il Governo si impegnava a valutare attentamente tale opportunità. Nell’occasione si sono affrontati gli aspetti della ricaduta, nell’ambito dell’intero nord ovest, di tale possibile realizzazione, la centralità non solo geografica di tale possibile insediamento, e soprattutto il ruolo che tale punto di attrazione di investimenti potrà giocare anche sulla stessa possibilità di rilancio del porto di Genova e dei porti liguri, fortemente intaccato dalla maggior funzionalità delle realtà francesi.

La vocazione del nostro territorio - dichiara Galli -  già sede di imprenditoria capace e ora sempre più impostata verso tecnologie innovative, nonché punto di riferimento della intermodalità, non può non trarre da quest’ultima anche le possibili estensioni di trasformazione e di valorizzazione di quanto attualmente passa sul nostro territorio solo occupando grande spazio senza lasciare nulla che possa conseguentemente incrementare il nostro Pil provinciale, regionale e nazionale. Stante l’iter di discussione della proposta di legge ormai fortemente condizionato dalla scadenza legislativa della prossima primavera, la strada più veloce possibile per realizzare questo progetto economico è imprimere, nell’ambito dei progetti di Governo, il concetto che il rilancio dell’economia nazionale passa anche attraverso tale opportunità, che è unica per il territorio italiano, prima che altre realtà come i nuovi aderenti alla comunità europea ad est, senza però escludere la stessa Francia, realizzino zone simili e a noi concorrenziali, che andrebbero a mutare profondamente il sistema di trasporto merci in entrata e in uscita dall’Europa meridionale verso il Far East, e tutta l’area mediterranea”.