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IL PD NOVARESE VICINO AI LAVORATORI DELLA RUBINETTERIA MeZ

Il senatore Nannicini incontrerà una delegazione di operai. Borghi interroga il Ministro

Bolzano N. - Il Partito democratico di Novara è vicino ai 130 lavoratori della rubinetteria M&Z di Bolzano Novarese, che stanno vivendo una situazione di grave criticità a causa dell’improvviso fallimento dell’azienda. “In questi giorni – spiega la segretaria provinciale del Pd, Ilaria Cornalba (nella foto) – il partito si è attivato su più livelli per cercare di capire se è possibile incidere sulla situazione del personale, spiazzato dall’improvviso fallimento dell’azienda, la più importante di Bolzano Novarese e strategica per l’intero Cusio. L’onorevole Enrico Borghi ha presentato una interrogazione al Ministro dello Sviluppo economico sulla situazione dell’M&Z, contestualmente insieme al sindaco di Bolzano Novarese Giulio Frattini abbiamo stimolato una ulteriore presa di posizione pubblica, con una lettera indirizzata alla Regione, alla Provincia e alla Prefettura,  coinvolgendo il più elevato numero possibile di amministratori del territorio. Infine abbiamo ottenuto la disponibilità del senatore Tommaso Nannicini, membro della XI Commissione permanente che si occupa di Lavoro e Previdenza, ad incontrare una delegazione di lavoratori della rubinetteria il prossimo 6 marzo, contestualmente ad una iniziativa politica programmata dal Pd provinciale”.

Nell’interrogazione presentata dall’onorevole Borghi viene richiamata la situazione della M&Z, che nel maggio 2019, per difficoltà economiche, ha provveduto ad attivare il contratto di solidarietà per i dipendenti con una importante riduzione dell’orario lavorativo. A partire dal mese di Ottobre 2019 è stata approntata una ulteriore riduzione dell’orario lavorativo dei dipendenti sino a prevedere due giornate lavorative alla settimana; nel Dicembre scorso, l’azienda aveva chiesto al Tribunale di Novara di poter accedere al concordato e di poter appoggiarsi a un partner commerciale per evadere gli ordini delle commesse industriali acquisite e garantire così il mantenimento dell’occupazione.

Preso atto che i provvedimenti non hanno garantito la soluzione delle problematiche gestionali ed economiche della Società e che durante l’assemblea dei dipendenti, lo scorso 19 febbraio 2020, i vertici societari hanno comunicato ai lavoratori e alle rappresentanze sindacali la volontà di rinunciare alla procedura di concordato inizialmente richiesta al Tribunale di Novara,Borghi interroga il Ministro sugli strumenti che intenda adottare per monitorare l’evolversi della situazione e garantire l’occupazione delle 130 persone ad oggi interessate.