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FRATELLI D'ITALIA SUI BENI CONFISCATI ALLA MAFIA

"UN NUOVO ASSIST AL BUSINESS DELL'ACCOGLIENZA?"

Novara - Nei giorni scorsi è stata approvata dal Consiglio Regionale del Piemonte la proposta di deliberazione “Criteri di riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata e assegnati ai Comuni”. «A breve la Regione pubblicherà un bando ad hoc che prevederà un fondo di 200 mila euro. L'obiettivo – come ha dichiarato proprio il Presidente della Regione Sergio Chiamparino – è di non limitarsi al recupero delle strutture ma di favorire progetti in diversi ambiti, emergenza abitativa, politiche socio-assistenziali, accoglienza dei rifugiati. Per Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale è inconcepibile che si possa anche solo pensare di prevedere che nei siti sottratti ai mafiosi possano sorgere altre strutture per ospitare altri rifugiati» commentano il deputato Gaetano Nastri, e i consiglieri comunali di Novara Angelo Tredanari, Ivan De Grandis, Maurizio Nieli ed Edoardo Brustia. La spesa dello Stato Italiano per i migranti è passata da 3,6 miliardi di euro del 2016 ai 4,8 miliardi stimati per il 2017. «E’ assurdo che si possano investire a favore del business dell’accoglienza risorse che andrebbero restituite veramente ai cittadini piemontesi. L’idea alla base della legge sui beni confiscati prevede infatti, oltre alla confisca stessa dei patrimoni, anche il riutilizzo a scopi sociali dei beni confiscati che consente un approccio positivo alle strategie di contrasto, poiché il bene confiscato non viene più inteso solamente come una risorsa sottratta ad un’organizzazione criminale ma rappresenta un fattore doppiamente costruttivo, sia per ciò che attiene alla prevenzione del crimine organizzato, sia per il suo effetto promotore di sviluppo economico e sociale, proprio perché indica nella collettività la destinazione dei patrimoni confiscati. Una legge pensata e ben ponderata con un grande valore simbolico – aggiunge l’on. Nastri - Invece il Pd e il Movimento 5 Stelle, due facce della stessa medaglia, sono riusciti nell’impresa, possibile del resto solo a loro, di concepire l’assistenza ai migranti come un servizio per la collettività: così, anziché restituire ai cittadini ciò che era stato realizzato con proventi illeciti, si farà l’ennesimo favore a chi lucra sul business dei profughi».

«Stiamo parlando di un ambito, quello del recupero dei beni sottratti alle mafie, che tocca ben 63 Comuni della regione e coinvolge la bellezza di 145 immobili. Tra cui, per esempio, una struttura nel Comune di Novara e altri beni di grande valore, basti pensare al Castello di Miasino - sottolinea De Grandis, Capogruppo di FdI in Provincia - Noi non vogliamo che si vadano ad arricchire ancora di più le cooperative e le società che gestiscono i profughi invece di fornire aiuto concreto ai nostri cittadini in difficoltà, tradendo dunque lo spirito con cui è stata concepita la legge relativa alle confische».

«Probabilmente i pensieri della Giunta piemontese sono solo quelli di pensare a dove sistemare i presunti profughi e lo abbiamo visto anche con la manifestata volontà di aprire un terzo hub per l’accoglienza  - concludono Tredanari, De Grandis, Brustia e Nieli - Anche in questo caso, proprio come abbiamo fatto per il terzo hub, presenteremo una mozione in Comune come anche in Provincia dove i nostri gruppi consiliari manifesteranno tutta la propria contrarietà».