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IL RECOVERY PLAN SARA’ UNA VERA OCCASIONE DI RILANCIO PER IL NOVARESE SE...

CORNALBA, PALADINI, PIROVANO, ROSSI E ALLEGRA (PD): "MA SOLO CON PROPOSTE STRATEGICHE E CONDIVISE CON GLI ATTORI DEL TERRITORIO!"
Ilaria Cornalba

Novara - "Non da oggi - commentano Ilaria Cornalba Segretaria PD Provincia di Novara e Sara Paladini Responsabile Enti Locali Segreteria PD Provincia di Novara - il Partito Democratico ritiene che il Recovery Plan sia un’occasione imperdibile per il nostro territorio ma rischia di essere l’ennesima opportunità persa se non si prova ad investire in opere strategiche che rilancino il novarese e l’intero quadrante Nord-Est del Piemonte con uno sguardo rivolto al futuro e non recuperando idee obsolete. In queste ultime settimane la Provincia di Novara è stata una delle tappe del tour – un po’ “tardivo” - della Giunta regionale, che si è dichiarata in ascolto dei territori, a cui  sono seguiti alcuni annunci sulla destinazione dei fondi del Recovery Plan, l’ultimo dei quali la realizzazione della superstrada Novara-Vercelli, di cui deve essere ancora finanziato il progetto, che vanno a sommarsi a diverse “suggestioni” del Comune di Novara".

Il solo Comune di Novara - spiega Il Capogruppo Pd in Consiglio Comunale Rossano Pirovano - ha immaginato di destinare i fondi del Piano nazionale al Polo della Domotica, al recupero delle Caserme, alla Cittadella dello Sport, senza avere per nessuna di queste opere un piano definito. Nulla purtroppo sulla risoluzione del nodo ferroviario e l’eliminazione dei passaggi a livello o quantomeno del passaggio dei treni merci tra le case e niente stazione per l’alta velocità che la Regione, ha invece inserito per Chivasso. Chiederemo al sindaco di far arrivare la voce dei novaresi in Regione”. 

"Il fatto è che i fondi del Recovery - proseguono Cornalba e Paladini - che ammontano a più di 190 miliardi di euro per l’Italia (che ne è il maggior Paese beneficiario) e 13 per il Piemonte, devono essere destinati a opere che possano essere avviate  in brevissimo tempo, ovvero entro il 2023 e che devono essere orientate alle finalità del NEXT Generation UE: transizione ecologica, trasformazione digitale ed equità. Insomma, si direbbe che occorre operare “presto e bene”. A giudicare dalla convocazione dei Sindaci da parte del Presidente della Provincia lo scorso 9 marzo proprio per discutere del Recovery Plan, ci sembra che il nostro territorio sia in notevole ritardo e che, per giunta, manchi la visione strategica necessaria allo scopo. Da anni i Sindaci del territorio oleggese evidenziano la necessità del rifacimento del Ponte sul Ticino, realizzato alla fine dell’800 ma non più adeguato allo sviluppo economico del territorio, oltre che al semplice transito del traffico veicolare, e l’urgenza di questa opera è testimoniata dal progetto già commissionato e in parte finanziato dalla Provincia di Novara nei primi anni 2000, e che ha già ottenuto la valutazione di impatto ambientale da parte dell’Ente Parco del Ticino; sarebbe, questa, un’opera di importante collegamento con il versante lombardo del Ticino, capace di attrarre investimenti e opportunità di crescita. Molti Comuni hanno espresso la necessità di un rafforzamento dei presidi sanitari territoriali, alcuni dei quali versano in uno stato di obsolescenza e di quasi inagibilità, di cui si è evidenziata l’importanza soprattutto a seguito dell’esplosione della pandemia da Covid-19. L’assistenza di prossimità attraverso Case della Comunità e Ospedali di Comunità, la digitalizzazione del sistema e dei servizi sanitari  sono tra le principali linee guida degli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Nel testo del Piano Nazionale si parla di un servizio sanitario che  deve essere «vicino ai bisogni delle persone», sia attraverso l’aumento delle strutture sul territorio che con l’aumento della telemedicina". 

"E’ giunto, inoltre, proprio nelle scorse ore il richiamo delle associazioni ambientaliste ad un cambio di paradigma nella progettazione di nuove infrastrutture, che sia sostenibile non solo nella forma ma soprattutto nella sostanza e che concentri la propria azione sul trasporto su rotaia: “la riqualificazione della linea ferroviaria Novara-Varallo, immaginando l’utilizzo di vettori a idrogeno; l’elettrificazione della Novara-Biella; il collegamento di Novara e Torino con l’Aeroporto internazionale di Malpensa e la fermata dell’Alta Velocità, attualmente prevista per Chivasso ma non per Novara; la necessità di eliminare il transito in aree urbane delle merci pericolose - ha scritto il Consigliere regionale Pd Domenico Rossi in risposta all’appello delle associazioni - sono queste alcune delle linee strategiche su cui è necessario investire le risorse straordinarie del Recovery, che ho più volte portato all’attenzione della Giunta regionale”.

“La proposta di collegamento Novara-Vercelli che porterebbe inevitabilmente ad un importante consumo di suolo per un’opera ingente anche dal punto di vista economico, non è la soluzione più adeguata. – aggiunge il capogruppo in Consiglio Provinciale Milù Allegra -. Si vadano a recuperare i vecchi progetti che prevedevano delle circonvallazioni nei paesi di Cameriano ed Orfengo: hanno sicuramente un costo inferiore, consumano meno suolo e sono compatibili con la richiesta di chiusura al 2026 delle opere come previsto dal recovery”. Ci sembra che queste ultime possano essere proposte concrete e velocemente realizzabili, frutto della discussione con tanti amministratori della Provincia di Novara, che il Pd ha coinvolto e di cui si è fatto portavoce nei diversi livelli istituzionali, e delle associazioni che si aspettano che il Recovery Plan sia davvero un’opportunità di rilancio sostenibile. Siamo ormai agli sgoccioli (il piano sarà presentato entro il 30 aprile prossimo), molte Province hanno già inviato le proprie schede alla Regione,  e temiamo che la scarsa e tardiva attenzione dimostrata fino ad ora verso tutti gli attori istituzionali del nostro territorio possa essere l’ennesima occasione persa".