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Locarni: Le Province come avamposto della democrazia territoriale

Novara - Riceviamo e pubblichiamo una lettera scritta da Gian Carlo Locarni (capogruppo della Lega Nord a Palazzo Natta, sede della Provincia di Novara) sul ruolo delle Province, alla luce delle recenti polemiche per la bocciatura della proposta di Terzo Polo e Idv (non supportata né dalla maggioranza di centrodestra e nemmeno dal Pd) di eliminare proprio le Province stesse dall'ordinamento istituzionale italiano. "Governare una Provincia è – soprattutto in questo momento caratterizzato da una pesante crisi economica e finanziaria ( crisi globale in atto ecc. ) – compito non semplice. È però vero che la Provincia, quale ente locale intermedio tra Comune e Regione, risulta essere sempre più determinante nel nuovo ordinamento istituzionale dello stato, interessato da un progressivo processo di federalizzazione. Rappresenta, inoltre, la propria Comunità, ne cura gli interessi, ne promuove e ne coordina lo sviluppo. È proprio in questo contesto che si inserisce il ruolo che le Provincie possono, oggi, svolgere. Con la Riforma del Titolo V della Costituzione ( Legge Costituzionale N° 3 del 2001, approvata sul finire della XIII Legislatura ) gli Enti Locali hanno acquisito un’importanza notevole nel nostro sistema istituzionale. All’articolo 114 della Costituzione, infatti, è scritto esplicitamente che : ‘’La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Provincie, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato’’. In sostanza viene riconosciuta pari dignità costituzionale – con lo Stato – a questi Enti. Se, poi, guardiamo le competenze, le Province possiedono importanti funzioni, tra cui: interventi per le politiche attive per il lavoro, l’organizzazione per lo smaltimento dei rifiuti a livello provinciale, la formazione, i piani territoriali di coordinamento, le politiche di sviluppo locale, altre competenze in tema di mobilità ecc. È poi importante ricordare che tra i principi fondamentali della Costituzione repubblicana, all’articolo 5 vi è l’autonomia dei poteri; decentramento che, nella visione ideale della Lega Nord, dovrebbe rappresentare il corretto funzionamento di tutta l’architettura dello Stato. Dalla Legge N° 142 del 1990 fino al TUEL (Testo Unico delle Leggi sull’ordinamento degli Enti Locali – Decreto Legislativo N° 267 del 2000 ) la Provincia si configura – all’interno del nostro sistema istituzionale – come l’Ente locale intermedio tra Comune e Regione. Nonostante tutto ciò, vale a dire nonostante le importanti funzioni che competono alle Province e nonostante le stesse siano organi costituzionalmente riconosciuti – al pari di Comuni, Città Metropolitane, e Regioni – periodicamente c’è qualcuno che torna a proporne l’abolizione. Negli ultimi tempi, poi, queste prese di posizione si sono trasformate in vere e proprie campagne mediatiche, orchestrate e guidate ad arte da chi vorrebbe cancellarle definitivamente dal nostro sistema istituzionale ( idee che si sono trasformate in Proposte di Legge per la loro soppressione in Parlamento ) . Queste sono posizioni che , ormai, possiamo ritrovare in quasi tutti gli schieramenti politici: a destra, al centro e a sinistra. In sostanza, sembra che tutti i partiti siano uniti nella battagli contro le Province. Tutti tranne una sola forza politica che, isolata nella sua battaglia, le difende: la Lega Nord. Il paradosso, poi, è che quegli stessi partiti che vogliono abolire (sarebbe meglio dire cancellare) le Province, di fronte ai cittadini, in campagna elettorale, per cercare i loro voti in vista delle elezioni, dichiarano – in modo del tutto ipocrita e pretestuoso – di voler dare alle stesse più poteri e risorse, perché le ritengono enti importanti da preservare. In sostanza, dicono tutto il contrario di quanto intendono fare concretamente e di quanto continuano incessantemente a sostenere in altri contesti. Venendo alle critiche che vengono rivolte alle Province, quella che si sente più spesso ripetere è che le Province ‘’non servono a nulla’’ e non hanno competenze forti; non rappresentano in alcun modo la popolazione stanziata sul loro territorio, nel senso che non ne curano le istanze e, soprattutto, costano molto dal punto della spesa pubblica. Solo che, a questo proposito, i dati (quelli ufficiali), non quelli citati ogni volta in maniera diversa a seconda della convenienza, dicono che le Province contribuiscono per poco più del 2% alla determinazione della spesa pubblica totale (lo Stato contribuisce per il 60%, le Regioni per il 23 % e i Comuni per il 15%). La Lega Nord, al contrario, la pensa diversamente, avendo una posizione che potrebbe apparire controcorrente, ma che in realtà è molto più razionale di quanto si pensi. Rivedere, in profondità, l’assetto istituzionale del Paese è quanto la Lega Nord intende fare, fino in fondo. Del resto è solo grazie al nostro Movimento che si sta procedendo a riformare lo Stato in senso federale e si sta concretizzando, finalmente, il federalismo fiscale, con l’approvazione dei Decreti attuativi della Legge 42 del 2009 (‘’Delega al governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione’’). Ma questo non significa eliminare, con un semplice tratto di penna le Province (enti riconosciuti esplicitamente dall’articolo 114 della Costituzione). Se consideriamo, poi, l’estensione territoriale, la nostra Provincia corrisponde a grandi linee ai Cantoni svizzeri, che sono dei veri e propri enti federati, che mantengono intatta la loro autonomia, il loro autogoverno e, soprattutto, la loro sovranità. Le Province, quindi, rappresentano, al contrario della propaganda che intenderebbe abolirle, il giusto livello su cui investire le forse. Sono il giusto ambito territoriale a cui i cittadini possono rivolgersi, non essendo così distanti dai cittadini, come lo sono in alcuni casi le Regioni. Rappresentano il livello intermedio tra l’istituzione di prima prossimità ( il Comune) e quella in cui si manifesta l’identità storico –regionale ( la Regione). Da un punto di vista storico, infatti, l’ente provinciale possiede una propria specifica appartenenza al sistema istituzionale del decentramento del nostro Paese, oltre che ad incarnare, direttamente, una vera e propria identità territoriale, non riscontrabile in altri livelli di governo ( come ad esempio nelle Regioni). A chi non è mai capitato di ragionare in termini di appartenenza provinciale prima che regionale? Vi sono moltissimi cittadini che, prima di sentire con forza la propria origine ed appartenenza regionale, sentono molto di più quella provinciale. E cosi ci accorgiamo di sentirci prima novaresi e poi piemontesi. La Lega Nord, quindi, seguendo senza contraddizioni quanto ha sempre sostenuto in questi anni, si presenta con coerenza davanti ai cittadini. La Lega Nord non vuole abolire le Province, vuole invece rafforzarle in quanto enti democratici e democraticamente eletti, attribuendo loro più ampie competenze amministrative, così da poter svolgere, sempre meglio, il loro ruolo verso i cittadini che rappresentano. Così da raffigurare, con tutte le loro potenzialità, uno dei tasselli di autonomia su cui si costruirà la futura struttura dello Stato federale. La nostra idea è quella di arrivare ad una Provincia che dia slancio all’economia del territorio, che gestisca in maniera efficace ed efficiente lo smaltimento dei rifiuti, che dia risposte concrete in termini di viabilità e trasporti. Una provincia quindi che vuole e può diventare protagonista; che può essere davvero – ed in parte lo è già – un avamposto di democrazia territoriale".