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Medicina Democratica sulla nuova Città della Salute

Intanto Rossi (Pd) presenta un emendamento al Bilancio in Consiglio regionale

Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Carla Cavagna (Medicina Democratica): "Le parole pronunciate dall’assessore regionale Icardi durante la seduta del consiglio regionale del 28 ottobre in un paese normale avrebbero  scatenato una polemica politica aspra su tutti i giornali. Non più tardi di una settimana fa abbiamo scritto nel nostro comunicato: “Il partenariato pubblico privato  aggrava con degli interessi sul finanziamento privato di oltre 200 milioni, assolutamente fuori mercato, la realizzazione della città della salute di Novara”. Ebbene quanto da noi scritto recentemente e da noi affermato ormai da anni è stato  confermato  e aggravato dalle affermazioni dell’assessore:  vantaggi tutti a favore del privato;  interessi tra il sette e l’8% sono insostenibili quando Inail  concede prestiti al 2,5% e attualmente Cassa Depositi e Prestiti consente di fare mutui allo 0,6%; ricordiamo che, incredibilmente, l’amministrazione regionale esce dal partenariato pubblico e privato per l’ospedale unico del VCO  e accede al prestito Inail. Non solo è ormai chiaro che questi tassi d’interessi astronomici obbligheranno  l’azienda ospedaliera di Novara a pagare un canone di disponibilità per 26 anni ritenuto insostenibile dal ministero per la salute. Ministero che ha imposto all’amministrazione regionale una legge che dia un fondo di garanzia per il pagamento di  18 milioni e mezzo di interessi per 26 anni ovvero 480 milioni a fronte di un prestito privato di 220 milioni. Cifra che la Regione non riesce a mettere a disposizione. Di fatto la realizzazione della nuova città della salute di Novara è stata bloccata dal meccanismo finanziario messo in campo dalla passata giunta regionale e che ora  si sta ritorcendo contro i fautori delle scelte neoliberiste di privatizzazione del nuovo edificio ospedaliero. Medicina democratica ritiene molto grave che non si voglia  in alcun modo fare un passo indietro da parte delle forze politiche della passata maggioranza e da parte dell’attuale per imboccare strade alternative che consentirebbero di risparmiare centinaia di milioni. Medicina democratica intende confrontarsi con tutte le forze sindacali di Novara e le associazioni per mettere in campo iniziative al fine di evitare una scelta finanziaria giudicata dal Ministero insostenibile. Medicina democratica fatte tutte queste considerazioni ritiene che la realizzazione di un nuovo ospedale  di proprietà pubblica venga costruito con fondi pubblici senza il pagamento  di un canone di disponibilità finanziariamente insostenibile per l’azienda ospedaliera novarese. La nuova città  della salute di Novara non dovrà in  alcun modo essere un affare per pochi, ma un’opera pubblica  che non produca un indebitamento del sistema sanitario piemontese, premessa  per procedere alla privatizzazione selvaggia".

“Due mesi fa - scrive in una nota il consigliere regionale Domenico Rossi (Pd) - il Presidente Cirio a margine di una Giunta dedicata riunita a Novara aveva annunciato l’imminente presentazione di una norma regionale per garantire gli investimenti necessari per la realizzazione della Città della Salute e della Scienza di Novara come richiesto dal nucleo di valutazione del Ministero. Al momento nessun documento è stato presentato dall’esecutivo e per questo motivo mercoledì 13 novembre - termine ultimo per la presentazione degli emendamenti al bilancio di assestamento, ho depositato un testo con l’obiettivo di sbloccare uno stallo che mette a forte rischio la realizzazione dell’hub ospedaliero. Ho atteso fino all’ultimo giorno nella speranza che la Giunta approvasse una norma dedicata e condividendo con l’assessore il tentativo di ottenere il massimo risparmio possibile: ora, però, il tempo è scaduto. In questi mesi si è evidenziato che all’interno della maggioranza e del Governo regionale convivono posizioni discordanti rispetto all’attuazione del progetto e che al momento non esistono alternative al percorso del partnernariato pubblico privato, se non lo stop al progetto. Ritengo però non sia questo il momento della polemica, bensì della proposta e mi auguro che questo emendamento possa essere un contributo alla soluzione del problema”.