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Riccardo Lanzo (Lega) presidente della commissione Autonomia

“Il Piemonte è pronto per gestire maggiori competenze e funzioni. Il governo inizi il confronto”
Riccardo Lanzo

Torino - La Lega Salvini Piemonte in Regione saluta l’insediamento della nuova commissione permanente sull’Autonomia e del suo presidente, il leghista Riccardo Lanzo. Un primo, fondamentale passo verso l’obiettivo di un Piemonte più forte, più ricco, con competenze più ampie e più definite, seguendo quel principio autonomista che è caratteristica fondante del pensiero politico della Lega. “Questa commissione – ha spiegato Riccardo Lanzo – si insedia a un anno dall’inizio della legislatura, un anno che l’emergenza Covid ha reso un banco di prova incredibile per la giunta e il consiglio. E rispetto a quando siamo partiti con la richiesta di autonomia nel dicembre 2019 possiamo dire che siamo pronti per gestire maggiori competenze e maggiori funzioni. Perché l’emergenza sanitaria ha fatto emergere il profondissimo conflitto di competenze tra lo Stato e le Regioni e un’eventuale seconda ondata non potrà essere gestita con un altro florilegio di Dpcm. Piuttosto, Regione e Stato devono avviare una leale collaborazione affinché tutti gli enti svolgano realmente i propri ruoli. In questo senso, la commissione Autonomia non è solo una bandiera leghista, ma è l’inizio di un percorso necessario per arrivare a maggiori richieste e competenze. Il ministro Boccia si era impegnato a definire in dodici mesi i livelli essenziali delle prestazioni in materia di sanità, socioassistenziale, lavoro, trasporto: a oggi non se ne sa più nulla, e il Covid non può essere una scusante. Adesso bisogna sedersi al tavolo delle trattative e definire le forme di autonomia di cui abbiamo bisogno. E quando si trasferiscono competenze occorre anche trasferire risorse: se il Piemonte trattenesse gli 8 miliardi di residuo fiscale che sono incamerati da Roma non avrebbe bisogno di fondi europei. Come per i canoni idrici nessun territorio dovrà essere escluso, ma dobbiamo rendere strutturali le nostre richieste in materia di autonomia. Un tema talmente importante che va trattato in maniera indipendente dalla Prima commissione, con un gruppo di lavoro autonomo che inizierà il suo operato parlando proprio di sanità e di emergenza Covid”.

“E’ vero, oggi la Lega è un partito diverso – ha aggiunto Alberto Preioni – ma le nostre radici autonomiste restano molto forti. Con oggi si avvia un lavoro che sarà indubbiamente lungo, ma che tende a un obiettivo finale: il mantenimento in Piemonte degli 8 miliardi di residuo fiscale attivo che ci vengono razziati da Roma. E allo stesso modo non possiamo continuare a permettere che il governo scavalchi la volontà dei nostri territori inviandoci decine di clandestini immigrati economici che scendono dai gommoni con i trolley, gli occhiali da sole e i barboncini e che oggi, nel mezzo di una pandemia, possono scatenare nuovi focolai Covid. E’ una battaglia che è nel nostro Dna, quella del primo ad aver posto una questione di assetto istituzionale. E grazie a uno strumento come la commissione Autonomia potremmo approvare sempre più leggi come quella sui canoni idrici e la specificità montana che vincolano le risorse ai territori”.

“Il punto d’arrivo importante di un percorso lungo – ha sottolineato Stefano Allasia – che ha attivato un nuovo contenitore istituzionale, con funzioni più ampie rispetto a quelle della prima Commissione. Una commissione permanente perché un obiettivo come l’Autonomia non può essere perseguito in una sola legislatura, anche se per istituirla ci è voluto un anno di lavoro. Per questo motivo è necessario rivedere a 360 gradi il regolamento d’aula in Regione: nell’epoca del post Covid i piemontesi meritano risposte in tempi rapidi, pur nel rispetto della democrazia. Queste regole non sono più attuali, la maggioranza deve potersi assumere l’onere di governare in piena libertà uscendo da una dinamica di assoluto e continuo compromesso con le minoranze”.