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Rossi (Pd) sul caso Rosso (Fdi)

Novara - "Il Presidente Alberto Cirio - afferma Domenico Rossi (Pd) in una nota stampa - ha riferito in Consiglio regionale del Piemonte in merito al recente arresto dell’ex Assessore Roberto Rosso. Ci troviamo di fronte al punto più basso mai raggiunto dalla credibilità di questa istituzione: un assessore arrestato per 416ter, accusato di aver comprato dei voti dalla ‘ndrangheta. In attesa del percorso giudiziario sulle responsabilità penali personali, non possiamo comportarci come se fosse solo un problema della magistratura. L'inchiesta dimostra come la forza delle mafie stia fuori dalle mafie, nella "debolezza" dei colonizzati, nella loro arrendevolezza, disponibilità, ma anche nella scarsa capacità di organizzazione degli “altri”, di quelli che mafiosi non sono.  Tocca a noi, alla politica, occuparsi di questa "debolezza". Da dove possiamo partire? La mia proposta al Presidente Cirio è stata quella di usare l’autonomia della politica per capire se ci sono stati condizionamenti sull’attività amministrativa verificando gli atti approvati dalla Giunta, con una particolare attenzione a quelli proposti dall’assessore Rosso, e chiarendo la dinamica per cui Rosso è diventato assessore. Ma soprattutto il presidente Cirio deve dirci che cosa vuole fare, quale progetto hanno la Giunta e la maggioranza per liberare la legislatura dall'ombra del condizionamento mafioso. Non è pensabile delegare tutto alla commissione legalità che ha pochi poteri. Sono domande a cui è necessario dare una risposta anche se al momento le indagini escludono ulteriori implicazioni dell’istituzione regionale. Solo una volta archiviati questi quesiti comprenderemo se ci sono le condizioni per proseguire il cammino di questa legislatura".