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Crivelli-Vilardo-Volonté: Sul personale la direzione è quella sbagliata

“Si è ancora in tempo per fare retromarcia...”
Lorenzo Volontè

Trecate - "Nel Consiglio comunale di mercoledì 6 giugno - spiegano i consiglieri comunali Antonio Vilardo, Andrea Crivelli e Lorenzo Volontè (nella foto) - è stato approvato un atto che riteniamo profondamente sbagliato per le conseguenze che avrà sulla nostra Città: una riorganizzazione degli uffici comunali caotica e confusionaria, che torna indietro rispetto alle buone scelte adottate da Giunta e Consiglio nel 2017. Si tratta si un tema su cui ci siamo impegnati e presi delle responsabilità sin dal momento della nostra elezione che ci aveva portato a delle scelte condivise con tutta la maggioranza già nel giugno 2017, con la delibera di giunta n. 145, che portava a 7 i responsabili di settore e generava immediatamente un risparmio di 35.000 € annui, non appena fosse stata attuata. Perché non le è stato dato, dunque, immediatamente seguito? Perché chi di competenza non ha eseguito la direttiva del Sindaco, che chiedeva di predisporre tutti gli atti conseguenti nel rispetto delle tempistiche stabilite dagli atti stessi? Si trattava di scelte di buon senso, che rendono la giravolta di oggi del tutto incomprensibile: vengono addotte motivazioni che erano state esplicitamente escluse dalla delibera n. 186 dell’agosto 2017, con la quale venivano confermate quasi completamente le scelte assunte, salvo piccole rettifiche di natura tecnica. Oggi si va nella direzione esattamente opposta: abbiamo chiesto chiarimenti in Consiglio comunale, senza ricevere una risposta e vedendo rigettata la nostra proposta di rimandare la decisione, per poter approfondire e capire cosa stia realmente succedendo. Perché la direzione presa porta a situazioni di grave squilibrio che non potranno che peggiorare le condizioni di lavoro dei dipendenti e rendere le loro risposte meno efficaci e celeri rispetto alle esigenze dei nostri concittadini trecatesi".

Per la cronaca l'emendamento è stato bocciato - dopo la sospensione del Consiglio per una riunione straordinaria dei capigruppo durata oltre mezz'ora (erano le 23 passate!) essendo favorevoli, oltre ai tre consiglieri promotori, il solo Colli (Movimento 5 Stelle); astenuto il Pd e contraria la maggioranza.