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La replica dei "Repubblichini"

Trecate - "Egregio direttore - ci scrivono Arnaldo Motosso (presidente federazione di Cerano raggruppamento naz.le Combattenti e Reduci R.S.I. – Continuità Ideale) e il serg. par. Roberto Doro (in rappresentanza dei Paracadutisti Folgore e Col Moschin presenti alla manifestazione) - con la presente chiediamo di poter replicare alle "polemiche" sorte in occasione della Festa dei Bersaglieri a Trecate lo scorso 20 marzo ed apparse sul suo giornale il 5 aprile. Innanzitutto chi scrive ha partecipato all'iniziativa promossa dalla sezione trecatese dell'Ass.ne Naz.le Bersaglieri (ANB) per i 150 anni dell'Unità d'Italia, uno a nome e in rappresentanza dei Paracadutisti Folgore e Col Moschin e l'altro del Raggruppamento Naz.le Combattenti e Reduci R.S.I.-Continuità Ideale della sezione di Cerano. Entrambi, con le rispettive delegazioni, che a pieno titolo hanno potuto sfilare alle celebrazioni in quanto associazioni d'arma: proprio in quanto tale anche il Raggruppamento, lo ha fatto in rappresentanza dei combattenti nei reparti Bersaglieri della Repubblica Sociale Italiana (reduci ufficialmente riconosciuti dagli Alleati stessi e alcuni inquadrati anche nella stessa ANB). Va anche ricordato che il Tribunale Supremo Militare, con la sentenza del 26 aprile 1954 n. 747, ha riconosciuto ai soldati della R.S.I. la qualifica di militari combattenti, equiparandoli a quanti prestarono servizio nei diversi eserciti dei Paesi tra loro in conflitto durante la Seconda guerra mondiale. Da persone che parlano continuamente di libertà ci saremmo aspettati un discorso completamente diverso, ci sarebbe piaciuto sentir dire che bisogna mettere da parte gli odi ed i rancori scatenati dalla Guerra Civile e consegnare finalmente alla storia quelle pagine buie; avremmo immaginato che non trasformassero una festa di tutti in una festa, secondo loro, selettiva e solo di pochi. Invece hanno fatto passi indietro cercando di rimarcare rancori e spaccature vecchi ormai di oltre mezzo secolo, che la maggior parte della gente non sente più. Con quale titolo l’ANPI, che tra l’altro non ha partecipato alla manifestazione, si arroga il diritto, in maniera presuntuosa, di decidere chi deve partecipare e chi no a delle manifestazioni pubbliche, tanto più se le persone da loro contestate sono state invitate. Interessante notare che tra i firmatari ci sono anche degli esponenti politici che sono candidati alle Amministrative di Trecate; questo non potrebbe far pensare che queste proteste sono state fatte anche in una ottica di visibilità politica in una campagna elettorale? Inoltre i “preoccupati” sottoscrittori del comunicato dell’ANPI dovrebbero, onde non ingenerare incomprensioni, curare con maggior attenzione il lessico dato che prima segnalano la presenza di “due personaggi con simboli fascisti” e, nella riga successiva, parlano addirittura di “gruppi estremisti”. O sono due personaggi, o sono più gruppi. Non si può inveire contro i “revisionismi” storici e poi voler imporre, in maniera dogmatica, una visione della storia a senso unico e fortemente ideologizzata. Facendo così si minano i processi di riappacificazione e si continuano ad alimentare odi e divisioni che non sono utili al Paese. La Storia non si legge, o peggio si impone, con la logica che chi vince è bravo e chi perde sempre cattivissimo. Per tali ragioni troviamo inutili, fuori luogo e offensive le dichiarazioni che sono state mosse dall’ANPI e dai firmatari del comunicato, dimostrando da parte loro intolleranza ed estremismo politico. Grati per lo spazio che ci vorrà concedere, Le inviamo cordiali saluti".