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11 MILIONI PER IL SOSTEGNO ALL’AFFITTO PER FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ

Approvate questa mattina anche le delibere su quota minima per i morosi incolpevoli e l’aggiornamento delle fasce reddituali, per inquilini di alloggi di edilizia sociale

Torino - Da pochi giorni è stata approvata, su proposta dell'Assessore alle Politiche Sociali, della Famiglia e della Casa Augusto Ferrari la delibera che stanzia circa 11 milioni di euro per sostenere i canoni di affitto per le famiglie in difficoltà, per l’anno 2018. Al fine di ridurre le disuguaglianze abitative ed evitare la perdita della casa per morosità non volontarie, in continuità con le linee annualmente adottate dal 2014, tre sono gli interventi previsti:

- il finanziamento delle Agenzie sociali per la locazione, definite ASLO, destinato a famiglie in difficoltà e aventi un isee pari o inferiore a 26.000,00 euro; le famiglie che ne avessero necessità possono rivolgersi al comune per stipulare un contratto di locazione con un soggetto privato a canone calmierato. Le risorse ad esso destinate sono pari a 2 milioni di euro, per l’anno 2018 .

Le Agenzie sociali sono, dal 2013 ad oggi, più che raddoppiate: ne contiamo 35; le attività delle stesse ed i fondi a loro destinate hanno permesso di aiutare 1600 famiglie su tutto il territorio regionale.

- Il finanziamento del Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, denominato FIMI, rivolto a coloro che abbiano stipulato un contratto di affitto con un soggetto privato ma che, per problemi di natura non dipendenti dalla loro volontà, come per esempio la perdita del lavoro, sono destinatari di uno sfratto esecutivo; questo fondo ha lo scopo di sanare la morosità pregressa, con la possibilità di proseguire la locazione a canone concordato con il medesimo proprietario, oppure di trovare un altro alloggio da affittare sempre a canone concordato.

Per questa misura sono state messi a disposizione 2.859.230,87 euro, per l’anno 2018 e altrettanti per l’anno 2019. Tale manovra ha permesso di evitare, nel triennio 2015-2017, lo sfratto di 834 famiglie.

- Il finanziamento del Fondo sociale destinato agli assegnatari di case popolari, riconosciuti come morosi incolpevoli, in possesso di un ISEE non superiore a 6.235,43. In questo caso le risorse saranno destinate alla parziale copertura delle mensilità di affitto e delle utenze insolute, per un totale di fondi pari a 6.600.00,00 euro, per l’anno 2018.

Durante la seduta di Giunta regionale sono state inoltre approvate le delibere in merito alla quota minima da corrispondere, da parte degli assegnatari di edilizia sociale, per l’anno 2018-2019, e l’aggiornamento delle fasce reddituali, al fine di stabilire il canone di locazione degli alloggi di edilizia sociale, per il biennio 2019-2020.

E’ stato stabilito che, per ottenere il riconoscimento della condizione di morosità incolpevole, i nuclei familiari assegnatari di alloggi di edilizia sociale debbano corrispondere ai rispettivi enti gestori una somma corrispondente ad almeno il 14% del proprio reddito, e comunque non inferiore a 480 euro, entro il 1° aprile 2019 per quanto riguarda l’anno corrente, ed entro il 31 dicembre 2019, per quanto concerne il prossimo anno. Gli enti gestori del patrimonio di edilizia sociale informeranno con urgenza gli assegnatari dell’ammontare delle quote minime stabilite, In linea con i criteri e gli indirizzi per le politiche di welfare abitativo inoltre la Giunta regionale lavorerà all’individuazione di un nuovo criterio di definizione della quota minima, da applicarsi a partire dall’anno 2020, rispetto ai seguenti parametri:

- introduzione, quale elemento di calcolo, dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) dei nuclei, in sostituzione del reddito;

- definizione della quota minima in valore assoluto, anziché in relazione percentuale ad altri parametri;

- riduzione della quota minima per i nuclei in possesso di un ISEE particolarmente basso.

Disposto anche l’aggiornamento, obbligatorio ogni due anni, delle fasce di reddito su cui vengono calcolati gli importi degli affitti. In base all’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, assegnatarie di alloggi di edilizia popolare, vengono aggiornate le fasce all’interno delle quali sono collocati i nuclei familiari, sulla base del proprio reddito.