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AMBIENTE, PIEMONTE: IL CONSIGLIO REGIONALE APPROVA IL PIANO DEI RIFIUTI SPECIALI

L'ultimo tassello che riforma la programmazione della gestione dei rifiutti in Piemonte

Torino - Approvato dal Consiglio regionale il Piano di gestione dei rifiuti speciali: ultimo strumento programmatico per dare impulso verso il conseguimento degli obiettivi di tutela ambientale fissati per il 2020. Il provvedimento, secondo quanto previsto dalla normativa nazionale col d.lgs. n.152/2006, è il completamento del percorso di programmazione in materia di rifiuti che, solo nel 2016, aveva visto l’approvazione del Piano regionale Amianto e del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, a cui si aggiunge la recentissima legge regionale di gestione dei rifiuti urbani. Il Piano prende in considerazione i rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi prodotti e gestiti in Piemonte nel loro complesso, fornendo un quadro aggiornato ed esaustivo secondo le diverse tipologie, la loro origine e la qualità. Vengono inoltre definite le capacità impiantistiche di trattamento, di recupero e di smaltimento presenti sul territorio piemontese. In ultimo, fornisce una fotografia chiara dei flussi di rifiuti speciali in ingresso e in uscita dal Piemonte, in quanto - a differenza dei rifiuti urbani, soggetti alla gestione consortile - questi rispondono alle logiche e alle normative sul libero mercato e concorrenza. L’analisi dei dati riportati nel Piano fornisce il dettaglio dell’andamento della produzione e della gestione dei rifiuti speciali nel corso degli ultimi anni, con approfondimenti su particolari categorie, quali i rifiuti da costruzione e demolizione, i veicoli fuori uso, i rifiuti sanitari, gli pneumatici fuori uso, i rifiuti elettrici ed elettronici, e altro ancora.

Sul piano della programmazione, il Piano detta i criteri con i quali individuare le aree idonee alla localizzazione degli impianti di trattamento delle singole tipologie di rifiuti, andando a implementare quanto già definito all’interno del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani.

Il Piano si accompagna al Rapporto ambientale previsto nell’ambito del procedimento di Valutazione ambientale strategica, che consiste nello strumento più idoneo affinché l’intera pianificazione della gestione dei rifiuti speciali sia orientata alla sostenibilità ambientale, al risparmio di risorse e all’ottimizzazione tecnica.

I dati riportati fotografano una produzione totale piemontese di rifiuti speciali pari a circa 9 milioni e mezzo di tonnellate, con andamento sostanzialmente stabile negli ultimi anni, di cui il 91% sono di natura non pericolosa. Di questi ultimi, il 47% è costituito da rifiuti inerti da costruzione e demolizione. La produzione di rifiuti speciali è concentrata in modo particolare sul territorio della Città metropolitana di Torino (40% della produzione regionale) dove, insieme ai rifiuti da costruzione e demolizione, i più quantitativamente importanti sono quelli derivanti dall’attività di trattamento dei rifiuti urbani (che ne generano di speciali) e delle acque.

Grazie a questo piano, la Regione Piemonte fa propri i principi europei di transizione verso un’economia circolare di gestione dei rifiuti speciali, promuovendo la reimmissione dei materiali trattati nei cicli produttivi. In futuro, le decisioni che saranno prese a livello regionale in ambito di rifiuti speciali dovranno pertanto rispondere agli obiettivi generali definiti nel piano:

  • ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti speciali;
  • sostenere il riciclaggio;
  • prevedere il ricorso al recupero energetico;
  • minimizzare il ricorso alla discarica;
  • favorire la realizzazione di un sistema impiantistico territoriale che consenta di ottemperare al principio di prossimità;
  • promuovere lo sviluppo di una “green economy” regionale con il rientro dei rifiuti speciali recuperati nel ciclo produttivo.

A partire da questi obiettivi generali, il Piano si dota di obiettivi trasversali alle singole tipologie di rifiuti speciali (filiere), ai quali si aggiungono obiettivi specifici atti a promuovere l’utilizzo di prodotti riciclati da parte della pubblica amministrazione, oltre alla riduzione dei quantitativi di rifiuti conferite fuori regione, incentivando  l’installazione sul territorio di tecnologie impiantistiche e la nascita di poli di innovazione, oggi carenti. Nello specifico, per i rifiuti da costruzione e demolizione si prevede l’adozione di linee guida regionali indirizzate alla demolizione selettiva allo scopo di raggiungere un tasso di recupero dei rifiuti pari all’85%, addirittura oltre le aspettative di aumento di recupero che l’UE sta approvando in sede di Commissione.

L’assessore regionale all’Ambiente ha commentato che con l’adozione del Piano regionale dei rifiuti speciali il Piemonte si dota dell’ultimo tassello mancante in materia di programmazione della gestione dei rifiuti. Grazie all’enorme lavoro condotto in questi anni dall’Assessorato all’Ambiente oggi si è in grado di dire che finalmente si hanno a disposizione tutti gli strumenti utili perché il Piemonte porti avanti una politica virtuosa in materia di rifiuti. Inoltre, ci si pone al riparo dalle conseguenze derivanti dall’apertura della procedura europea di infrazione nei confronti dello Stato italiano a causa della mancata adozione da parte delle Regioni dei relativi piani di gestione dei rifiuti speciali.

I dati più recenti pubblicati da Arpa Piemonte sulla produzione dei rifiuti speciali sono su http://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/temi-ambientali/rifiuti/le-attivita-di-arpa-piemonte/relazione_Mud_2017_dati2015_rev02.pdf