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FARMACI, LE REGIONI POSSONO ABBASSARE I PREZZI

SAITTA: “PRONTO A INCONTRARE IL NUOVO MINISTRO DELLA SALUTE”

Torino - Una sentenza storica sancisce la possibilità per le Regioni e per l’intero sistema sanitario pubblico di contenere la spesa farmaceutica senza intaccare la qualità e l’accesso delle cure per i pazienti. Nei giorni scorsi il Tribunale di Torino, respingendo un ricorso presentato dalla società farmaceutica Pfizer contro Scr, la società di committenza della Regione Piemonte, ha confermato la possibilità per la sanità pubblica di abbassare il prezzo di fornitura di un medicinale adeguandolo al costo dei nuovi farmaci messi in commercio (generici e biosimilari), anche in un periodo successivo all’aggiudicazione della gara di appalto e prima di effettuare un nuovo bando di fornitura. “Con questa sentenza è stato stabilito un principio importantissimo – sottolinea Antonio Saitta, assessore alla Sanità della Regione Piemonte e coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni -, che può consentire al sistema sanitario di contenere in modo rilevante i costi senza intaccare in alcun modo la qualità delle cure e la libertà di scelta dei medici ma soltanto introducendo elementi di concorrenza nel mercato. Come coordinatore degli assessori alla Sanità sono pronto a incontrare il nuovo ministro della Salute - aggiunge Saitta - per illustrarle questa nuova buona pratica in materia farmaceutica, riprendere il tema del payback e più in generale quello della spesa farmaceutica nel suo complesso, che deve essere affrontato continuando a garantire la qualità delle cure e a vantaggio del sistema sanitario pubblico, per il quale tutte le regioni sono impegnate”.

La sentenza del Tribunale di Torino riguarda i farmaci contenenti il principio attivo Etanercept, utilizzato in ambito dermatologico e reumatologico. Scr aveva aggiudicato nel 2015 a Pzifer una gara d’appalto per la fornitura del farmaco Enbrel, ad un prezzo unitario di 209,68 euro. Nell’ottobre del 2016, la Regione Piemonte aveva comunicato alla casa farmaceutica – secondo quanto previsto dal capitolato della gara – l’adeguamento del costo unitario della fornitura al prezzo più basso di 157,25 euro, corrispondente al prezzo del nuovo farmaco biosimilare messo in commercio nel frattempo e disponibile nel ciclo distributivo (il biosimilare Benepali, prodotto dalla Biogen), in attesa di effettuare una nuova gara, poi aggiudicata nell’aprile 2017. In soli cinque mesi il risparmio ottenuto dalla Regione Piemonte è stato di quasi un milione di euro. Il Tribunale ha riconosciuto alla Regione di aver agito nell’interesse pubblico e ha respinto il ricorso.